Tre #rose rosse

DI MARIA CAPUTO

 

Giulia si svegliò nella notte di soprassalto, aveva sentito un rumore allucinante, provenire dalla strada. Così senza accendere le luci, sbirciò dalla finestra, ma non si vedeva nulla, il lampione, davanti casa sua, illuminava tutta la strada, eppure non si vedeva nessuno.
Si fece coraggio, andò in cucina, prese un coltello, mentre i rumori, rimbombavano, dentro le sue orecchie.
Era da poco che abitava nella sua nuova casa, in quel quartiere dove aveva trovato lavoro.
Sola, senza nessuno, mai sposata, senza un amore, con un solo amico il suo gatto.
Micione, lo chiamava, dove sei, niente il gatto, non rispondeva, non miagolava.
Ad un certo punto sembrava che i rumori provenivano dal ripostiglio,
allora piano, piano si avvicinò, con passi felpati, le mani tremolanti, impugnavano il coltello che usava in cucina, prese coraggio e aprì la porta del ripostiglio, con sorpresa, vide Micione era rimasto chiuso lì e era in compagnia di un altro gatto.
Ecco dove eri finito caro mio, sussulto’ di meraviglia e mentre si girò piena di sorpresa fece cadere il vaso con i fiori sul davanzale e tre rose rosse spiaccicate sul pavimento e un profumo soave di acqua di colonia le spettinò tutti i pensieri.

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