“Tutte le volte che ho detto ti amo”-manuale degli errori di Sara Mazzini, vetrina di amori sbagliati

DI CRISTINA BELLONI

Questo vuole essere esattamente il manuale degli errori. Sapete qual è la definizione di “errore” che si trova sulla Treccani? Eccola: «L’andar vagando, peregrinazione, vagabondaggio; l’uscire dalla via retta; l’allontanarsi col pensiero o con l’azione dal bene; il fallo [ehm], la colpa, il peccato»”

Ironico, divertente, a tratti irriverente, quest’ultimo libro di Sara Gazzini non è un romanzo, ma una sorta di “vetrina” degli amori sbagliati che ogni donna, prima o poi, si trova a fronteggiare. Un’analisi goliardica dei vari “tipi” di uomo e delle ragioni per cui il genere femminile è inspiegabilmente sempre attratto da quei partner che, puntualmente, deludono le aspettative, dai “bei tenebrosi” di turno o da quelli da salvare, il più delle volte da se stessi.

In modo singolare e spiritoso, il resoconto viaggia parallelo con la storia di “Candy, Candy”, cartone animato giapponese molto in voga negli anni Ottanta, che parla della vita e delle peripezie di un’orfanella, nell’Inghilterra del primo Novecento, alle prese con la sua solitudine, con la voglia di emanciparsi e con gli incontri e le pene d’amore. 

“Ecco il tipo di amore che più di ogni altro assomiglia alla travagliata storia di Candy e Terence. In fondo il loro rapporto è stato proprio questo un continuo rifuggire da parte di lui. Perché troppo chiuso, perché troppo complicato, perché troppo anticonformista, perché troppo confuso, perché troppo indeciso sulla strada da prendere, perché troppo pieno di sé e incapace di fermarsi e chiedere aiuto”

Sulla falsa riga del manga giapponese l’autrice riesce a intraprendere un percorso per così dire “didattico” sulle tipologie di uomini che riescono ad attrarre le donne e a conquistarle, anche se ben consapevoli che quell’amore avrà conseguenze nefaste per il loro benessere psicofisico. 

Non mancano poi riflessioni profonde sulla sofferenza che queste relazioni causano, sul peso dei ricordi, anche minimi, legati a un luogo, a una canzone o a un profumo; al valore del “parlarsi” per cercare di capire e di farsi capire; all’importanza delle amicizie, quelle vere, che ti sono comunque vicine senza giudicarti.

Non solo, il libro è anche un coraggioso mettersi a nudo da parte dell’autrice. Sara Gazzini non si siede in cattedra elencando cosa o chi si dovrebbe evitare per non penare troppo in amore, ma racconta le sue di sofferenze, i dubbi, i tormenti dovuti a scelte e incontri con personaggi dell’altro sesso.

Anche la grafia cambia, diventa corsivo o muta la grandezza, il carattere, l’inclinazione, per sottolineare passaggi più intimi, più incisivi, “connettendosi” con le emozioni che quel momento del racconto richiama alla mente.

In fin dei conti questo è comunque uno scanzonato e liberatorio inno all’amore, pur se sbagliato, occasionale o perduto; un sentimento capace di far crescere e far conoscere, oltre all’altro, anche se stessi, con le proprie forze e debolezze. L’amore che, con tutti gli inevitabili errori che comporta, fa parte delle più alte e insondabili aspirazioni umane.

“Se desideri amare una persona sii presente, manifestati con discrezione, aiutala nelle sue debolezze e non cercare di cambiarla. Mai”

 

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