Non si ha più notizia di un sincero e concreto sforzo diplomatico.
Ed è grave, perché nel frattempo i segnali di un escalation della guerra in Ucraina ci sono tutti.
E c’è solo da sperare che – nel silenzio – si stia operando.
E tuttavia le tensioni in Transnistria, gli attacchi ucraini ai depositi di petrolio russi, l’inasprimento dell’offensiva nel Donbass, le terrificanti dichiarazioni del Ministro Lavrov sul rischio di una terza guerra mondiale, l’atteggiamento statunitense su un conflitto che sta insanguinando l’Europa, la fragilità dell’Unione Europea, l’inconsistenza dell’Onu.
E se permettete c’è anche tanta gente che rifiuta di indossare l’elmetto e che non si allinea a un linguaggio e alla propaganda di guerra, c’è chi riconosce il diritto alla difesa del popolo ucraino ma vuole allo stesso tempo che il fuoco cessi, che l’orrore e la carneficina finisca, che il conflitto non si estenda oltre.
Cara Europa svegliati, prima che sia troppo tardi, perché in gioco c’è la tua stessa sopravvivenza.
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