Un abbraccio di quattordici secondi per salvare la vita di un figlio

DI FRANCO FRONZOLI

 

Quattordici secondi  racchiusi in un abbraccio eterno, in un amore eterno, sul  petto paterno.

Sarà meglio la vita o la morte per un bimbo che perde la mamma il papà, il fratellino ed i bisnonni, in quattordici secondi?

Meglio la vita, questo il pensiero di un padre che sta per perders la vita e vuole evitare, lo stesso triste destino, a suo figlio.

Sarà una vita difficile quella che dovrà affrontare questo «cucciolo di uomo», piena di sofferenza, ed accompagnata da un ricordo indelebile:  quello delle braccia di suo padre che lo stringono al petto per proteggerlo e gli concedono una speranza.

Eitan vivrà nell’incubo di quei quattordici secondi,  e di quei quattordici cuori che in quel breve lasso di tempo, si sono fermati.

Si dice che il tempo lenisce il dolore ; per Eitan sarà difficile, vivrà di quei due momenti fotografati nella mente, lo strapiombo e l’abbraccio del padre.

Due petti stretti tra loro, un abbraccio che difende la vita del figlio e rinuncia alla sua.

Un gesto di amore immenso, incommensurabile, da iscrivere nel quadro della volta celeste.

Un gesto, che peserà sulla coscienza dei responsabili di quella tragedia.

Un raggio di sole, quell’abbraccio nella tempesta di una umanità in disarmo e povera di sentimenti.

Da ieri, Eitan è diventato figlio di tutti noi, figlio delle stelle, sopravvissuto ad un tragico destino.

Quel gesto del padre, un monito verso chi non prova sentimenti, chi non conosce amore, chi vive in un terreno arido.

Quel gesto  resterà scritto nell’ immensità

del

cosmo…

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