Un applauso

DI MARIA CAPUTO

 

Nobil pensier,
un’alba di gioia,
arriva a rapir
tristezze
a disperdere
le ceneri, in
acque
lontane, mentre
in questo mar
social, i
naviganti, con
lunghi sospiri
e gocce di
sudor
faticano,
fino a tarda sera
e impavida
notte, con
sogni incantati, sotto
luci sfocate, pareti
bianche e cervelli
in fuga.
In un continuo
navigar, vedo
voi, solo a voi,
cuor gentili,
con un fiore
ad ogni
passo.
Vi arriva
tutto il mio
diletto,
il mio
umil gentil
rispetto!

E per voi, teatranti nati,
attori mancati,
con un ghiribizzo
nel cilindro,
per ogni capello
e i vostri mille
armenti,
a voi,
nulla più
di niente,
oltre
l’oblio,
vi spetta.
A voi, solo a voi,
commedianti
brancolanti,
con fior secchi
vecchi,
al mercato
dell’organza e con
l’ombra di un sorriso,
in cuor leggero.
A voi,
un applauso
sol oltre il
sipario,
vi giunge.
E su questo palcoscenico
un bravo va solo all’attore
vero!

 

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