Un attimo e per sempre

DI MARIALUISA VILLA

L’estate era calda, le giornate soleggiate e torride, e solo la sera si poteva trovare un po’ di sollievo con la frescura della notte che si avvicinava.

La donna si avvicinò alla madre stesa sul letto, la coprì con il lenzuolo, le aggiustò il risvolto con amore, come sicuramente sua madre aveva fatto tante volte con lei quando era bambina, le sorrise…sua madre aveva sempre sofferto il caldo, ma quell’anno, stranamente, non le dava fastidio.

Da quando si era ammalata di Alzheimer, meno di un anno prima, sembrava non avere più la percezione del caldo e del freddo, non aveva mai l’esigenza di scoprirsi o vestirsi di più, come se il suo corpo percepisse sempre la stessa temperatura…

“Ora dormi?” le chiese. “Sì, credo di sì” rispose la donna. “Bene, allora vado a cenare, d’accordo?” “Vai, vai” acconsentì la madre ” è tardi, e sarai stanca”. E per un attimo pareva tornata la mamma di sempre, colei che si preoccupava che lei si nutrisse e riposasse abbastanza, i ruoli si erano per un attimo risistemati…

“Vado, ti lascio la lampada accesa, come sempre, e se hai bisogno di qualcosa devi solo chiamarmi, d’accordo?” le chiese. “Va bene” rispose lei con un sorriso sereno. Era un “momento sì”, uno di quelli che, raramente, la malattia le concedeva.

Sua figlia le accarezzò la fronte fresca, gliela sfiorò con le labbra, le scostò una ciocca di capelli candidi e ne percepì la soffice e fine consistenza…Aveva avuto sempre capelli finissimi sua madre, e ora parevano quelli di una bimba tanto che erano morbidi…

Guardandola negli occhi le sussurrò: “Ti voglio bene…” e il cuore e gli occhi le si riempirono di lacrime. Sua madre le sorrise ancora e rispose “anch’io…” e in quel momento la sua mente era presente e il suo cuore puro. Era la sua mamma, e il loro amore era lì, tangibile, si poteva quasi toccare…

I loro occhi si persero gli uni in quelli dell’altra, fu un momento unico, irripetibile e indimenticabile.
E così, nel silenzio di quella notte d’estate, alla luce di quella lampada, in quella camera che conservava tutte le cose di sua madre, tutti i suoi oggetti, i suoi anni vissuti, quella stanza che faceva parte della loro vita e che apparteneva già ai loro ricordi, lei per pochi minuti ritrovò la sua mamma.

L’essenza di quella donna che l’aveva messa al mondo, accudita, amata, e che poi aveva smarrito la ragione, per un risvolto crudele della vita, che l’aveva segnata nell’ultimo tratto del suo cammino. Lei sapeva che si era trattato di un attimo, che l’indomani o forse tra un’ora tutto sarebbe stato nuovamente stravolto.

Ma il suo cuore stremato, dolorante, assetato, per un indimenticabile attimo aveva attinto da quella fonte…
L’amore eterno di sua madre.

Immagine tratta dal web

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