Un eterno immaginare

DI ANTONIO MARTONE

 

Man mano che gli anni passano, sempre più spesso, mi ritrovo a pensare ad episodi lontanissimi della mia vita.

A volte, affiorano come rocce rovinose nella tempesta, oppure come oasi nel deserto, o anche come luoghi da cui mi sono allontanato, senza poter dire addio a nessuno – per non tornarvi più.

Non è solo il passato ad attraversarmi. Attimi vaghi di futuro non cessano di investirmi con la loro irrealtà – con tutta la carica di speranza o di paura che il tempo non ancora venuto porta necessariamente con sé.

E inevitabile: per quanto ricco possa essere, il nostro quotidiano non potrà mai bastarci!

Ci sarà sempre qualcosa nella nostra mente – un pungolo, un’ombra, un sogno, una luce, una nostalgia o un’attesa – che ci “disloca” fuori, oltre la stagione “presente e. viva”
L’uomo è l’unico animale capace di immaginare la perfezione (Dio, ad esempio), pur rimanendo sommamente imperfetto.

L’uomo è l’unico animale capace di prefigurarsi la morte!

Per quanto ricco possa essere, il nostro quotidiano non potrà mai bastarci!

©® Foto di Alessandro Veronesi

 

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