Un lockdown breve ma severo, serve o non serve a fermare i contagi? Se sì, si chiuda!

DI MICHELE PIRAS

Ieri 31758 casi e 297 morti
La verità è che le mezze misure non servono a niente.
La verità è che bisogna essere chiari, netti, lineari.
Basta balbettare, alludere, sospendere, verificare, confondere.
Lo dicono i numeri.
E sapevamo già da giugno che una nuova ondata sarebbe arrivata in autunno.
Abbiamo (giusto) riaperto, ma abbiamo lasciato tutto senza controllo (sbagliato) e abbiamo perso mesi preziosi per attrezzare il sistema sanitario al ritorno del #Covid19 (sbagliato).
Spiagge, locali, piazze, mercati, movida.
Non c’era un luogo compatibile con le raccomandazioni e la precauzione.
Dunque non veniteci a raccontare oggi degli errori commessi ieri, perché li abbiamo visti e ora li paghiamo.
E perché è stato lasciato che così fosse.
Che poi quello (il Coronoavirus) non ha mai smesso di circolare, ne sappiamo qualcosa in Sardegna (e non solo).
Un mese fa la situazione non era drammatica (almeno così si diceva), ma l’escalation dei contagi già si intravvedeva.
Allora decidiamoci, una volta per tutte.
Un #lockdown, breve ma severo, serve o non serve a frenare i contagi?
Se sì, basta chiusure (e aperture) a metà.
Si chiuda.
Altrimenti ci si conviva (col Coronavirus), facendo rispettare sul serio le regole, non a singhiozzo, non con gli appelli, non con le retate estemporanee.
Del resto delle altre cose ci siamo rotti le scatole tutti, anche se non per questo mettiamo a ferro e fuoco le città.
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto, il seguente testo "SOCCORSO"

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