Un rito che sa di tradizione: la famiglia a Natale

DI PINA COLITTA

Una Domenica rituale… Uno di questi riti potrebbe essere il momento
conviviale, quello della Domenica oppure delle feste per esempio.

I
riti fanno parte di quell’organizzazione di pratiche sociali ripetute
nel tempo, che sono in grado di preservare modelli culturali, di
consolidare ruoli sociali, declinando i momenti realmente
significativi nella storia di un individuo e del suo gruppo,
tramandando nel tempo gesti, parole, sentimenti talmente
significativi, che vanno oltre la quotidianità.

Ora se il rito può
rappresentare la comunicazione tra l’umano e il divino è ovvio che
rito e tradizione sono insieme per sostenere il singolo individuo
umano ed aiutarlo a tramandare nel tempo i valori, l’unione, i
significati e le relazioni: un patrimonio che aiuta il singolo a
trovare equilibrio in un mondo in cui tutto si dissolve, in una
“società liquida” poco garante di certezze…

La tradizione non morirà,
soprattutto quando sconfina nel Sacro. E finché non morirà la
tradizione, l’uomo si sentirà eterno.
Il rito presuppone date e ricorrenze da ricordare che ci rendono
sempre vivi. E allora il Natale cos’altro è, se non un rito, una
storia che si ripete e che consente un mondo di luci in cui ognuno di
noi ricopre un ruolo esatto, al di la del tempo che scorre.

“Chiamatelo clan, chiamatela rete sociale, chiamatela tribù,
chiamatela famiglia. Comunque la chiamiate, chiunque siate, ne avete
bisogno.”
Citazione di: Jane Howard

©® Copyright foto di Pina Colitta

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