DI ANTONIO MARTONE
Negli esseri umani – donne o uomini che siano – alberga una forza oscura, una tensione nascosta, fatta di rabbia e desiderio di distruzione. Parlo di un fuoco che arde in silenzio e che cerca costantemente uno sfogo. È una forza che non risponde né a princìpi morali né al calcolo del proprio interesse, ma si sprigiona per il semplice gusto della brutalità, come se un demone antico guidasse la mano e il pensiero dell’uomo.
Grazie alle catene dell’ordine e della convenienza, questi esseri trattengono la distruttività solo fino a un certo punto: alla fine, l’energia trova il modo di scivolare oltre i limiti, trasformandosi in un furore mascherato, un’aggressività sottile e sfuggente: si insinua come acqua tra le crepe e dilaga nel mondo.
Eppure, non tutti ne sono posseduti allo stesso modo; ma è abbastanza, è sufficiente che siano tanti – moltissimi. Con un lavoro incessante e strategicamente raffinato, questi spiriti rapaci finiscono per occupare le sfere più alte della società, guidando i destini di milioni di uomini e trascinando nel loro abbraccio la moltitudine che li segue, al punto da farne, a loro volta, dei predatori feroci.
Immagine tratta da Pixabay
- Cosa bisogna fare per sentirsi accolti? - 21 Gennaio 2025
- Tu sei… - 21 Gennaio 2025
- Persone sensibili - 21 Gennaio 2025