Una sera di gennaio

DI CARLO MINGIARDI

E’ parecchio tempo che non scrivo i miei pensieri, forse per pigrizia, o forse perchè non avevo niente da dire, ma ieri sera ho fatto un incontro, probabilmente solo nella mia fantasia.

Come spesso succede quasi tutte le sere sto andando in saletta a suonare con i miei amici, solito percorso, solita stazione radio sintonizzata: Radio Capital, la adoro perché trasmette musica vera, quella dei miei tempi.

Riflessioni più o meno interessanti sul nuovo anno, progetti che mi piacerebbe realizzare prossimamente, ripasso mentalmente i pezzi che dobbiamo suonare quella sera, insomma saltellavo con la mente di palo in frasca quando dagli altoparlanti della mia auto parte il brano che amo di più in assoluto: La donna cannone di Francesco De Gregori.

Non so come spiegarlo, ma ogni volta che lo ascolto mi viene in mente mia madre, quelle note riescono a entrarmi nell’anima con una irruenza tale che non riesco a contenere. La commozione è sempre la stessa, si inumidiscono gli occhi, una sensazione di mancanza assoluta si impossessa di ogni cellula del mio corpo.

Non è vero quello che dicono: col tempo certi dolori si leniscono, è una menzogna assoluta. Col tempo prendi sempre più consapevolezza di quanto hai perso.
Giro lo sguardo verso il finestrino sinistro e guardo la porzione di cielo che riesco a vedere.

E’ un cielo sereno ma leggermente velato, luminoso perché la luna è quasi piena, ci sono solo due stelle luminosissime, una vicino all’altra e poco più in basso una terza piccolina e molto meno luminosa.

Rallento per osservarle con maggiore attenzione, non gira nessuno a quell’ora, accosto e fermo l’auto continuando a osservare questo spettacolo meraviglioso, è come se i miei occhi fossero calamitati da quella visione, mentre le note della canzone continuano.

Mi piace pensare che quelle due stelle luminose siano stati mia madre e mio padre che mi guardavano da lassù, felici insieme. Spero contenti di avere avuto un figlio come me, con tutti i suoi pregi, difetti, debolezze, forza.

Forse sto raccontando la solita storiella scontata e sdolcinata, non ha importanza. Quello che conta per me è che sono felice dell’incontro che ho fatto, credo che chi riesce ad apprezzare queste piccole sfumature che ti propone la vita riesce a stare meglio con se stesso.

La terza stellina che stava più in basso non ve la racconto, quella la tengo solo per me.
Buon anno cari amici, fate buoni incontri anche voi…

Immagine tratta dal web

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità