Una valigia di risposte nascoste

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Una notte fredda, ma chiara.
La Bachelet, era passata dall’imbrunire in riva al lago Trasimeno, alle colline sopra Cortona, dove si fermò a rimirare la miriade di luci dei paesi e gli abitati di quella ‘fetta’ di Val di Chiana.

Una leggera brezza, l’aveva accolta appena discesa dall’auto. Il che faceva il paio con le tracce di neve che bordavano la strada, oltre a tempestare i campi circostanti a ‘macchia di leopardo’. C’era silenzio però. Un silenzio che da solo bastava a superare qualsiasi problema climatico.

Melissa, si strinse nel giaccone di finta pelle, ben imbottito e con l’enorme bavero che le sfiorava le guance, dandole una piacevole sensazione di calore…
Melissa, decise di raggiungere l’auto pur restando immersa nei soliti pensieri. Vi salì e decise di discendere lentamente verso Cortona. In albergo l’aspettava una camera dove passare la notte.

La cittadina, con i suoi vicoli antichi, dove solo poche persone sgattaiolavano, via infreddolite, data l’ora, si prestava perfettamente a lente elaborazioni mnemoniche.
“Sbaglio o…sei la Bachelet?…Melissa Bachelet, quella del TG ?..”
La domanda arrivava da un ragazzone alto quasi due metri, che non doveva avere più di venti anni.
“Mi scusi!?…sono un somaro, non ‘sei’ ma ‘è’ !…?” si corresse palesando un sincero rossore del volto, che Melissa intravide grazie alla luce di un vicino lampione.

“No, non hai sbagliato, e visto che io mi chiamo Melissa tu ?..” fece rapidamente la donna, che all’improvviso sentiva un bisogno fisico di uscire da quello stato di ‘gelo’, che il freddo della notte, i pensieri e la solitudine, le stavano confezionando quasi su misura!…” Io sono Marco…!” disse il giovane, stringendole la mano, con un certo timore reverenziale.
“Senti Marco, hai una sigaretta da offrirmi ?” chiese lei. Lui si frugò rapido nelle tasche e gliela porse, poi l’accese.

Melissa, non era una fumatrice. L’ultima volta che aveva messo una sigaretta in bocca era stata una sera di cinque anni prima, quando si era rifugiata, insieme al ‘fotoreporter’ Yuri, in una casa semidiroccata di Gaza, durante un’incursione di carri armati israeliani….!
“Io studio ‘Scienze della Comunicazione’ a Firenze!… Mi appassiona l’idea di fare un mestiere come il suo…!” Il ragazzo prese a parlare, ma lei con la testa era già altrove. Adesso negli occhi aveva Yuri!..’Svelto, usciamo!!… No non c’è tempo, lascia perdere!…Stanno abbattendo la casaYuri!… Esci anche tu per l’amor di dio!…” Lui invece ritornò indietro a prendere una macchina fotografica e proprio in quel momenti un ‘buldozer’ fece crollare il fabbricato…

“E’ un mestiere come un altro” disse a quel punto Melissa. Quindi si corresse “…Questo si finisce per …pensare!…All’inizio c’è l’idealismo e il fascino dell’avventura, poi vengono….i soldi!” precisò quasi ghignando, “..Facciamo a capirci. Non è che i soldi vengono per ultimi!..?! Quando arrivano loro, si smette di pensare a tutto il resto. Capito ?!”
Il ragazzo la guardò perplesso mentre lei aggiungeva “: Di sicuro ti parleranno di ‘etica professionale’ e che tutto dipende da te, ma ambedue le cose incidono per non più del quaranta per cento nel mestiere che andrai a fare!..”
“Cos’è che conta…allora?” chiese timidamente il giovane.
Melissa, sorrise più rassicurante poi a sua volta domandò:
“Per arrivare, o per fare il giornalista?”
“ ? “

“Conoscenze, appoggi politici, vocazione al servilismo e una faccia di bronzo; nel primo caso! Tendenze masochiste e vocazione al martirio; nel secondo!” sostenne la Bachelet, che poi allungò il palmo della mano verso la bocca del giovane; “Fermo adesso!. Lo so che vorresti chiedermi a quale categoria appartengo. Ti rispondo subito: Alla ‘prima’!”.
“Forse… le circostanze…!” tentò di minimizzare lui, ma lei scosse forte il capo.
“Tutte balle…! O si è gli uni, o gli altri !..? A me ha fatto piacere essere gli ‘uni’!..”
“Fatto?…Allora vuol dire che sta ricredendosi ?..”

Melissa, fece alcuni passi. Temporeggiò un po’ prima di parlare. I suoi gomiti tornarono sulla fredda balaustra per poi riassumere la posizione eretta e dire:
“Lo sai che non lo so?…Sto diventando una ‘donna’ credo!..? Ti parrà strano; ma quando si comincia a farsi domande, si ha sempre la sensazione che qualcuno abbia una valigia piena di risposte, nascoste da qualche parte, per non fartele trovare !..? ”

 

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