Uomini senza colore

DI HORION ENKY

 

Dentro fasulle parole, sai crogiolarti,
come ti appaghi di quel genere d’amore,
comprato nei bordelli,
dove la carne si sazia, oppure no,
ma lo spirito vola altrove,
per la vergogna d’esser caduto in basso,
tu, uomo che, della tua vita senza colore,
stai facendo scempio, costruendo, intorno a te,
un tempio, dove ti senti un dio,
in combutta col dio denaro,
che idolatri, elevandolo sull’altare del potere,
dove umiltá e umanitá
sono soltanto due superflue parole.
Ti vesti del solito grigio squallore,
dal quale non vuoi uscire,
all’inverso, vuoi perseverare, consapevole di quanto puoi far male.
Baratti squarci d’esistenza con briciole d’altrui calore,
solamente per provare una fragile parvenza di cosa sia l’amore.
Forse nei sogni, l’hai assaporato,
sebbene anch’essi t’abbiano abbandonato, in quelle vampiresche notti
che, nel tuo subconscio, hanno canini aguzzi,
pronti a succhiarti la volontá
e, dell’energia, la linfa vitale,
prigioniere inermi di antiche paure, sottoforma di astratte
ed inestinguibili catene,
che ti legano a un passato,
fatto d’assoluto niente,
racchiuse, mestamente, in oscuri angoli della tua enigmatica mente.

Immagine tratta dal web

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