Vaccino Covid, Francia tentenna e rallenta: colpa di chi?

di Maria Parente

La campagna vaccinale procede in Europa e nel mondo a gonfie vele: attualmente il composto di Pfizer-Biontech ha raggiunto la vetta in Europa, con la Germania che vanta quasi 240mila vaccinati (dati al 2 gennaio 2021); nel resto del mondo invece -oltre 12 milioni di persone vaccinate al 3 gennaio 2021- lo Stato che può fregiarsi del più alto numero di vaccinati è la Cina seguito da Usa, Israele e Russia. L’Italia figura nella classifica europea al secondo posto, subito dopo la Germania, con quasi 85mila vaccinati (dati al 3 gennaio).

Lo “strano caso” è invece rappresentato dalla Francia che registra nei primi giorni del nuovo anno un numero più che esiguo di persone vaccinate: i dati ufficiali (riferiti ancora alle 20.30 del 31 dicembre) danno conto di sole 352 dosi somministrate a fronte delle 560mila dosi del vaccino. La causa di questa eccezionale lentezza è da attribuirsi alla grossa quota di cittadini scettici (una delle più alte del mondo) e la poca convinzione del governo.

Per l’esecutivo, parte delle ragioni di questo ritardo sono da attribuire alla decisione di vaccinare prima di tutti gli anziani che soggiornano nelle RSA, circa 600mila persone. Questa scelta, per forza di cose, rallenta la campagna di vaccinazione poiché occorre il consenso informato del paziente, una procedura complessa per chi è affetto da malattie che impediscono di intendere e di volere come l’Alzheimer. In questi casi c’è bisogno del consenso del tutore, che può non essere immediato.

Macron, comunque, non resta a guardare: di comune accordo con il Ministro della Salute ha deciso di anticipare alcune procedure inizialmente previste in un secondo momento quali l’avvio alle vaccinazioni del personale sanitario con più di 50 anni, che invece era stato calendarizzato a febbraio, e l’organizzazione di padiglioni per accogliere chi vuole vaccinarsi, una scelta che era stata scartata soltanto poche settimane fa.

Nonostante la promessa di raggiungere entro fine mese un numero elevato di somministrazioni, competitivo con la Germania, la ministra dell’Insegnamento superiore, Frédérique Vidal, con un tweet lascia intendere che la vera ragione alla base di questo “tentennamento” sarebbe giustificato dall’attesa da parte dell’esecutivo per il vaccino dell’azienda francese Sanofi, che avrà un ritardo di mesi rispetto alle prime stime. Aumentano nel frattempo le preoccupazioni di Macron che in vista delle prossime elezioni potrebbe vedersi compromessa la rielezione sulla base di una campagna vaccinale fallimentare.

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