Vaniglia e cioccolato, ovvero la fotografia di Dio

DI MARIAESTER GRAZIANO

Mangiare un biscotto alla vaniglia
sui fianchi gialli dell’autunno.
Sentire il sapore dei ritorni quando abbiamo creduto in Dio sussurrando i mai più.
Così abbiamo ricucito le lune al prezzo delle stelle cadenti,
il filo dei desideri per l’illusione dell’intero.
Mi avevi detto
Sei per me il cappotto viola nella foto in bianco e nero.
Poi i meticolosi litigi come scegliere la pietra più bella per buttarsi giù nel mare.
E ancora quel mare dividerlo come Mosè,
spartirsi conchiglie, granchi, cadaveri e bottiglie.
Dopo sentirsi come zaino di liceale la domenica,
Nietzsche, cuori trafitti, la firma dell’amica per il per sempre.
Abbandonati, svuotati.
Liberati, ma solo per un giorno.
Abbiamo creduto nell’onnipotenza,
riserva e chilometri.
Sbriciolare il piccolissimo passato in minuscoli ricordi,
foglie, pagine, calamite, tappi e ancora conchiglie.
Pare impossibile che sia richiuso tutto nella sola scatola dei baci perugina.
Ancora l’aroma del cioccolato,
la sindone dell’amore,
la fotografia di un Dio

Immagine tratta da Pixabay

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità