DI MASSIMO DE TOMMASO
Immagina, sogna, viaggia.
Era una spiaggia, vestita dei colori del tramonto in una stagione indefinita di un tempo che non ha bisogno di essere fissato.
Fu allora che le nostre anime si incontrarono, attratte entrambe ma reciprocamente inconsapevoli della infinita poesia racchiusa in quel luogo e in quel momento.
Non ci fu bisogno di parlare, perché quello che dovevano dirsi era già scritto intorno e ognuna lo aveva percepito con le stesse parole, con la stessa enfasi, con lo stesso ritmo musicale.
Poi un evento improvviso, un’onda anomala e impossibile da frenare, il tempo di guardarsi ancora una volta e tutto divenne schiuma e sabbia e rumore e, infine, silenzio.
Le clessidre del tempo hanno continuato a girare, le stagioni hanno provato mille e mille volte a cambiare l’aspetto di quella spiaggia e molte altre vibrazioni si sono intrecciate davanti ai suoi tramonti, molte promesse sono state scambiate, molte silenziose poesie sono state tracciate sulla sabbia.
Anzi qualche temerario le ha pure scritte su un fragile frammento di carta, lo ha rinchiuso in una bottiglia e lo ha affidato alla benevolenza delle correnti marine.
Io sono tornato su quella spiaggia e su innumerevoli altre ancora ma intanto il mio cuore era diventato un gabbiano, continuando a vagare nei cicli temporali delle maree per ritrovare le orme cancellate, per riabbracciare l’anima da cui era stato separato.
Così ho potuto conoscere la serenità della notte, apprezzare la ricchezza del silenzio, ammirare la forza della tempesta, godere del soffio leggero dell’alba e perdermi ogni volta nello spettacolo di un tramonto che non sarebbe mai stato uguale.
Così ho attraversato le rotte della memoria e del cuore, guardando nello specchio di ciò che ero stato e sbirciando dalla finestra di ciò che ero divenuto.
Poi un mattino di settembre ho dovuto abbandonare quelle ali di gabbiano ma non ho ancora rinunciato ad essere un viaggiatore senza biglietto.
©2024 Massimo De Tommaso, Fogli perduti di un romanzo mai nato
Immagine tratta da Pixabay
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