Vincenzo Cabianca, marina con torre diroccata

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Difficilmente Vincenzo Cabianca viene nominato quando si parla dei Macchiaioli, inopportunamente relegato ai cosiddetti autori minori, la cui importanza peraltro, ormai indiscutibilmente riconosciuta, risulta inversamente proporzionale all’effettiva fama.

Probabilmente l’artista toscano paga una eccessiva originalità derivante dalla propria formazione, inizialmente accademica ed in seguito orientata verso scene di genere e ritrattistica.

Una coraggiosa capacità di mettersi in discussione che lo porta a studiare, dal vivo, gli effetti di luci ed ombre, per poi riprodurli e rielaborarli in studio, ottenendo l’effetto di paesaggi peculiarmente intensi e raffinati.

Non è un caso che molte delle sue opere appartengano a collezioni private – rispetto a quelle di altri artisti più popolari, destinate ad un pubblico di nicchia, selezionato ed esigente – sia per la scelta di rappresentare anche temi sociali e contemporanei, che per quella di realizzare tali dipinti in dimensioni piuttosto esigue; non si conoscono quelle esatte di Marina con torre diroccata, riportata sopra, ma proprio poiché appartenente anch’essa ad una collezione privata, è probabile non siano particolarmente imponenti.

Protagonista, tra gli altri, di una importante ed esclusiva mostra in quel di Piacenza, tra Settembre 2009 e Maggio 2010, presso la Galleria Ricci Oddi, in cui un distinto collezionista anonimo decide di offrire alla collettività la possibilità di ammirare capolavori solitamente sottratti alla pubblica ammirazione, è altresì protagonista, nel 2020, di un catalogo ragionato, a cura della storica dell’arte fiorentina Francesca Dini, specializzata in arte italiana del XIX secolo.

La Dini, nella pubblicazione, non si limita ad inserire i dipinti, al contrario approfitta per corredare il testo di alcuni significativi scambi epistolari, fondamentali al fine di cogliere l’evoluzione del percorso artistico dell’autore, non mancando di rilevare una iniziale ispirazione, negli anni giovanili, ai fratelli Gerolamo e Domenico Induno, figure di spicco determinanti nella formazione di vari autori.

La torre diroccata del dipinto, inoltre, ricorda la storica costruzione della casella 82 dello storico Gioco dell’oca, le cui immagini, nel corso del tempo, sono state oggetto di elaborate analisi ed interpretazioni, talvolta al confine tra storico ed esoterico…

Vincenzo Cabianca 1827 – 1902
Marina con torre diroccata (1870)
Olio su tela (misure sconosciute)
Collezione Privata

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