Vivere in una bolla di sapone

DI FRANCO FRONZOLI

 

Da 12 mesi viviamo in una bolla di sapone, in una dimensione mai conosciuta prima.

Lì dentro, soffiati da un virus che non si vuole fermare, che come in un gioco, si nasconde e si rigenera.

Una creatura multiforme, mimetizzata tra abbracci, baci, carezze, aerosol infetto.

Una bolla fatta di acqua e sapone, fragile, dove un minuscolo spillo la può disintegrare.

Come mai, in questa bolla sono stati rinchiusi gli umani e nessun altro animale?

È un interrogativo che ci si dovrebbe porre, ma forse è meglio di no, la risposta potrebbe essere non confortante per l’uomo.

Perché altrimenti bisognerebbe anche interrogarci sul perché i ghiacciai si disintegrano, perché il mare ed i fiumi, non accolgono più i pesci di una volta.

Chi ha creato il buco nell’ozono?

Perché respirare, in una via percorsa da auto, danneggia la salute?

Li chiamano gas di scarico.

Bisognerebbe domandarsi  anche perché quando la povertà si toccava con mano, le nascite non arretravano.

Ma soprattutto, perché quando c’erano uomini colti, preparati, competenti, le cose andavano meglio.

Ecco, questi sono gli interrogativi che mi pongo spesso, con un solo risultato

Vuoi vedere che il virus più pericoloso è

l’uomo?…

Immagine tratta dal web

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