Volevo solo volare

DI MARA LIMONTA

Nel medioevo gli antichi viandanti lasciavano ogni cosa e partivano per Roma, ‘caput mundi’, nella testa una pena, un sogno, nel cuore abbandonarsi
completamente a Dio, misericordia divina, che tutto sa, tutto capisce e perdona, ‘ecco, io faccio nuove tutte le cose’, l’ Apocalisse ricreata, e così si ritornava a casa vergini al mondo, audaci, capaci di fare, d’ osare , finalmente.

Ora, la gente che non aspetta niente attende il tram di turno, corazzati di ansietà distanti e simili, storie nelle storie, isole sole, un accenno di sorriso per chi ha paura, ma i miracoli sono solo per chi spera, non per loro, anestetizzati al lavoro, ai piccoli sogni ignavi, alla tv di sera, ansiolitico stridente, assordante, per sempre piangente.

‘Volevo solo volare’, parole come colpi allo stomaco scritte sul muro, fiamme nel buio, chissà chi l’ ha scritto, spasmo del mattino, chissà chi si è fermato, soprattutto, ha pensato.
Chissà…

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