Oggi 9 maggio festa della mamma.
Non ricordo di aver festeggiato quando mia madre era in vita e tantomeno dopo.
Perché?
Non lo so, forse perché anche lei non ci teneva tanto, era allergica alle ricorrenze, dosava gli affetti con un misurino poco capiente.
Quando se ne è andata mi ha detto parole, che tengo per me, è stata
la prima volta che mi emozionavo vicino a lei.
Haim G. Ginot scrisse una frase che ricordo e che mi ha fatto riflettere :
«La comprensione di una madre è come un cerotto di emozioni per un “ io “ ferito» .
Mia madre era una donna “ agrodolce “ , non approfondiva i sentimenti, ma sapeva amare nel più profondo del suo cuore, in cui
era difficile entrare
Ho capito molto più dopo rispetto a prima, quando forse, ero troppo giovane per comprendere. Ho nel mio cuore quel sorriso, che precedette l’addio.
Un rapporto strano tra noi, sicuramente perché sono stato io a non capire che l’amore non è solo un’ esteriorità, un manifestare con carezze, parole, baci, ma che esiste un amore interiore, molto più profondo alle volte imperscrutabile, sofferto, ma vivo e forte più di quello che si palesa.
Ma oggi , voglio dirle due sole parole, solo due, che vorrei potessero riempire tutti quei miei silenzi :
AUGURI MAMMA!
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