«Wonder Woman 1984», esperimento riuscito, il cinema è vivo

DI GIOVANNI BOGANI

I film tentano la carta dell’ibrido, come le auto. Uscita in sala E sulle piattaforme. L’esperimento di “Wonder Woman 1984” sembra vincente.

Non ho capito se sia un bene o un male: se per le sale sia l’inizio della fine, o una prima pallida rinascita. Al momento, gli americani – da noi se ne parla a fine mese – potranno vedere lo stesso film grande, al cinema, col Dolby Surround, e contemporaneamente anche dal divano di casa.

 

 

Ci voleva Wonder Woman a scuotere il mercato cinematografico, a farlo rinascere.

A far crescere qualche pallida speranza. “Wonder Woman 1984”, cioè il sequel del film con la supereroina interpretata da Gal Gadot, ha incassato nel weekend di Natale 85 milioni di dollari in tutto il mondo, 16 dei quali negli Stati Uniti.

È l’esordio migliore per un film da quando, lo scorso marzo, il coronavirus ha sconvolto la vita delle sale cinematografiche in tutto il mondo.

Certo, sono cifre ancora lontanissime da quelle dei campioni di incassi degli anni scorsi.

Ma la novità è che altri milioni di persone hanno visto “Wonder Woman 1984” in streaming negli Stati Uniti, dove il film è disponibile sulla piattaforma HBO Max.

È proprio questa la novità, come direbbe Lucio Dalla. L’uscita di un film simultaneamente nei cinema e in streaming.

I risultati potranno dare indicazioni importanti sui rapporti fra le sale e le piattaforme nei prossimi anni: insomma, quello di “WW84” è un esperimento cruciale.

“Tenet”, l’attesissimo film di Christopher Nolan che doveva scatenare l’afflusso degli spettatori, uscito lo scorso settembre soltanto nelle sale, ha incassato solo 9 milioni di dollari.

Adesso, gli Stati Uniti provano l’ “ibrido”, come nelle automobili. E pare stia funzionando. In Italia, “Wonder Woman 1984” arriverà il 28 gennaio: ancora non si sa se i cinema saranno riaperti, e su quali piattaforme sarà distribuito.

Il film, intanto, esce dopo una sofferta storia produttiva. Girato in gran parte nel 2018, pronto per arrivare in sala nel 2019, è stato fermato per cinque volte: prima da decisioni di marketing della Warner Bros., poi dal covid. E infine, a sale riaperte, dai modesti risultati di “Tenet”.

Costato 200 milioni di dollari, “WW1984” era uno di quei film che puntavano al bersaglio grosso, al miliardo di incassi – il primo “Wonder Woman” era arrivato a 820 milioni di dollari.

Invece, è stato presto chiaro che, in questi mesi, incassi del genere sono irrealizzabili. Gran parte delle sale cinematografiche negli Stati Uniti sono ancora chiuse, in particolare le aree fondamentali di New York, Los Angeles e San Francisco.

Le poche sale aperte devono tenere i posti distanziati, quindi non concedono incassi sostanziosi: in Europa la situazione è ancora peggiore, basti pensare all’Italia dove le sale cinematografiche hanno vissuto una brevissima riapertura in autunno, e adesso sono chiuse.

E allora, alla Warner hanno pensato all’uscita mista: in streaming e nelle sale.

Sul fronte dello streaming, “WW1984” è prezioso per la multinazionale AT&T, che possiede sia la Warner, produttrice del film, che il servizio streaming HBO Max, in difficoltà nella concorrenza con Netflix e con Disney+.

Un film di assoluto richiamo era necessario, per lanciare la piattaforma. E allora, eccolo. Offerto senza costi aggiuntivi per gli abbonati HBO Max.

In pratica, hanno rinunciato a puntare ad incassi cospicui nelle sale, per lanciare la piattaforma HBO Max, e fare aumentare le iscrizioni. Quindi, per le sale cinematografiche, non è propriamente una vittoria. Però, potrebbe essere un primo armistizio.

Intanto, Warner Media ha annunciato che nel 2021 per tutti i suoi film l’uscita avverrà secondo le stesse modalità: ibrida, sia al cinema che in streaming.

Creando grande scompiglio fra gli esercenti delle sale cinematografiche. E i risultati di “WW84” hanno incoraggiato i produttori a dare il via alla realizzazione del terzo capitolo della saga con la supereroina, sempre interpretata da Gal Gadot.

Da www. quotidiano.net

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