Oltre l’alba, nuvole,
vapore, suono. Perfino la carne
è nebbia fluida che si fa abbandono.
Tra risaie, piegata, ho la mia ciotola
di versi. Il canto di mondina spazza
remi e rugiada. Dunque, ecco quel varco…
il confine di limite tra gli ori
di stelle, sciolto da analisi matematiche.
Così il sonno entra in giardini. Cammino
e visioni si confondono. Senza meta
mi libero da affanni e da rumori.
Immagine tratta dal web
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