Rondini profughe

DI FABIO BORLENGHI

 

Giorni fa la Gazzetta di Parma riportava, in rete, un’iniziativa del mio amico Michele Mendi, delegato LIPU, volta a salvare la nidificazione di una colonia di rondini che ogni anno ‘alloggiano’ presso le infrastrutture della Comunità “Gli amici di Davide” a San Ruffino (Parma).

Un progetto di ristrutturazione avviato all’interno della Comunità e finalizzato alla costruzione di alloggi per disabili, comporterebbe la perdita dei siti di nidificazione delle rondini.

Ma ecco cosa riporta l’articolo della Gazzetta di Parma del 19 marzo scorso: “La cosa ottimale, vista la stagione e l’arrivo pressoché immediato delle rondini, è – dice il delegato Lipu – posticipare i lavori nella porzione di fabbricato dove insiste la colonia, fino alla fine della nidificazione e nel frattempo affrontare il tema di un adeguato tentativo di spostamento della nidificazione in un altro manufatto, cosa fattibile e già sperimentata in altri siti.

Questa modalità consentirebbe non solo di salvare la nidificazione, ma anche di dar vita ad un bel progetto, dove le diverse istanze, ambientali e sociali, troverebbero un magnifico punto di intesa. Risulta che alla Comunità “Amici di Davide” siano già state fornite indicazioni per realizzare una struttura ex novo per le rondini, in questo senso la Lipu sarà felice di aiutare a reperire nidi artificiali specifici per attirare gli uccelli nella nuova casa”.

“Ci tengo però a precisare – continua Michele Mendi – che queste operazioni devono essere concordate e precedute da valutazioni di personale esperto, come in ogni altro progetto. Per il futuro la Lipu auspica che, quando si è costretti ad intervenire con modifiche importanti su edifici che, spesso a causa dell’abbandono, diventano preziosi per la conservazione della biodiversità, si riesca già in fase progettuale a studiare i tempi e modi per evitare situazioni come queste dove, nelle  pur lodevoli finalità si arriva a distruggere un importante colonia di rondini.

Rispetto delle leggi e dei regolamenti, sensibilità e attenzione alla conservazione della biodiversità sono elementi essenziali in ogni progetto, qualsiasi sia la finalità”.
Bravo Michele!

Le rondini (Hirundo rustica) sono uccelli migratori appartenenti alla famiglia dei passeriformi e presenti nel solo emisfero settentrionale. L’intera popolazione mondiale è in declino per cause riguardanti principalmente l’evoluzione del mondo agricolo.

Infatti, negli ultimi decenni abbiamo assistito alla trasformazione dell’agricoltura da estensiva a intensiva nella quale l’impiego di agenti chimici produce una forte riduzione della presenza d’insetti, unica risorsa alimentare per le rondini.

Altra causa di declino è il venir meno, nel tempo, dei siti dove nidificare, in genere vecchie costruzioni in ambienti campestri scarsamente antropizzati, dove le rondini costruiscono i loro nidi a forma di coppa, fatti di fango e materiale vegetale e appoggiati magistralmente a una parete.

Chi non ha mai osservato, emozionandosi, il volo ondulato di una rondine su un prato verde mentre sfiora gli steli d’erba mossi dalla brezza primaverile?
E’ una di quelle immagini che meriterebbe di per sé il riconoscimento di patrimonio dell’umanità..

Intanto in questi giorni si vivono brutti tempi di guerra e di profughi, tantissimi, figli di una componente predatoria non nuova nel genere umano tanto che basterebbe una appena sufficiente conoscenza della storia passata per rendersene conto.

In tutto questo sconquasso l’allarme dell’amico Mendi per la possibile distruzione delle ‘case’ delle rondini di San Ruffino, probabili profughe, suona a proposito perché dimostra l’esistenza di una componente umana positiva appartenente a gran parte di noi, nonostante il perpetuo braccio di ferro fra bene e male.

I profughi ucraini con le rondini di San Ruffino forse hanno poco in comune eppure il prendersi cura di entrambi rimanda a una concezione alta della vita che ci riabilita, seppur limitatamente a dove e quando questo succede, ai nostri stessi occhi quando ci guardiamo allo specchio.

immagine free tratta da Pixabay

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