Chi scrive conficca un coltello acuminato nel proprio animo: più va in profondità, più sfiora punti sensibili, meglio è capace di comunicare qualcosa di vero.
Scrivere significa toccare grumi “emotivi” raccolti nel più profondo della nostra mente e chiusi nella loro insensatezza innocente fino a quando lo sforzo creativo violenta l’indicibile, mutandolo in parole.
Calarsi in quelle profondità implica la necessità, dolorosa e gioiosa al tempo stesso, di trasformare il buio che vi si trova in luce splendente. Luce tessuta di parole. Parole intrise di luce.
Nell’attimo sublime della scrittura, il vuoto dell’animo si contrae in se stesso, si ri-volge al mondo e diviene senso condiviso.
Scrivere costituisce l’unica possibilità di mettere in comune gli abissi della propria solitudine!
Immagine tratta dal web
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