64 anni, il titolo di una canzone, non più così lontana

DI MARIALUISA VILLA

L’autunno è quella stagione un po’ nostalgica, quella dove le foglie cadono e il sole, quando c’è, diventa tiepido. Le giornate si accorciano, si spostano le lancette, e la sera quando si rientra a casa è già buio da un pezzo.

L’aria diventa frizzante, si cercano le maglie, le calze calde per girare per casa, e davanti alla TV, dopo cena, si cerca la copertina. L’umore generalmente perde un po’ di tono, è una legge di natura, dicono. Con meno ore di luce la mente un po’ ne risente, si diventa un po’ più pensierosi, a tratti malinconici.

E oggi, forse appunto aiutata dal periodo, nel mio giorno di riposo dal lavoro, mi sentivo così.
Pur avendo molte cose di cui occuparmi, mi sentivo svogliata, dopo aver passeggiato con il mio amato cagnolino sono tornata a casa e mi sono abbandonata sul divano, sotto il mio plaid caldo, un po’ leggendo, un po’ cercando nuove notizie sul web, un po’ ascoltando musica.

E proprio ascoltando musica, mi è venuta voglia di cercare canzoni appartenenti al passato, melodie di più di 40 anni fa. Canzoni di quando ero ragazza, di cui ricordo bene i titoli e le parole. Così sono andata alla ricerca su internet di quelle vecchie canzoni, e le ho trovate e ascoltate, una dopo l’altra.

Erano testi semplici, tutti appartenenti a gruppi musicali di quei tempi, e rispecchiavano perfettamente il nostro modo di essere e di vivere i nostri primi amori. Canzoni romantiche che descrivevano i primi palpiti del cuore, le prime emozioni, ma anche i primi tumulti dei nostri sensi.

Tra tutte, mi ha fatto riflettere un testo, cantato dai Cugini di Campagna, che si intitolava, 64 anni. La canzone descrive come si immagina il protagonista della storia d’amore quando avrà, appunto, 64 anni, e descrive la gioia “di averti e di sentirti accanto che, in quel momento, sarà la cosa più preziosa che io avrò”.

Io ricordo bene quando, con la mia amica del cuore, ascoltavamo le canzoni di questo gruppo, che andava per la maggiore, ai nostri tempi, e rammento anche quanto ci sembravano lontani questi 64 anni, come una realtà che non ci sfiorava nemmeno. Eppure ci siamo quasi arrivate.

È una realtà molto vicina e, per carità, speriamo di raggiungerli e di superarli in buona salute. Ma quello che mi ha fatto riflettere è proprio stato il ricordo del nostro pensiero di allora, di come vivevamo quella canzone, come la ascoltavamo, con una tenerezza verso i protagonisti di quella storia, che sarebbero invecchiati continuando a volersi bene, senza pensare minimamente che anche noi saremmo state, se fortunate, protagoniste di una storia analoga!

Noi eravamo giovani! Ma chi ci pensa ad avere 64 anni? Cose lontanissime. Dai, andiamo ai grandi magazzini, così ci compriamo il 45 giri!

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