Non tutto il dolore ha lo stesso valore, né arreca il medesimo danno.
C’è il dolore che fa crescere e c’è il dolore che fa sentire vivi. C’è il dolore inevitabile, e c’è quello evitabile ma che ci si procura per azzardo.
La forma di dolore che detesto di più, però, è quello a cui si è abituati, tanto abituati da non accorgersene: quello che ci appartiene come una condanna e che ci segue fedele come un’ombra.
Penso, ad esempio, al dolore per la sofferenza di persone amate, magari vecchie e malate. Penso anche ad un dolore frutto avvelenato di traumi passati: dolore che ha messo radici nell’animo e che non riesci a scacciare.
Sai che da quel dolore non puoi uscire, sai anche che non puoi scappare e che esso è la tua stessa vita. Quello stesso dolore – tu lo sai bene – pure finirà: un giorno finirà ma, quando ciò accadrà, per te sarà peggio..
Sai anche che, quando quel dolore finirà, soltanto allora lo sentirai fino in fondo!
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