Le parole hanno un grande potere : danno forma al pensiero, trasmettono conoscenza, aiutano a cooperare, costruiscono visioni, incantano, guariscono a fanno innamorare.
Questa dovrebbe essere la funzione delle parole, ma come sappiamo molto bene, le parole possono anche :
Ferire
offendere
calunniare
ingannare
distruggere
emarginare
In sintesi, come diceva Marshall Rosenberg – “ le parole possono essere finestre oppure muri “
Mentre più cruda è la frase di Eugène Ionesco – “ O parole , quanti crimini si commettono in vostro nome ! “
È su questa frase che dovremmo appoggiare le nostre riflessioni perché oggi, nel panorama socio politico,si usano le parole più per
La parola in troppi casi, contrasta con la verità, si ammanta di questa ma indossa sotto quell’abito la falsità, la menzogna.
Quante menzogne vengono pronunciate, quanti falsi proclami dati per esaudìbili , che invece non lo sono.
Quindi aveva ragione Martin H. Fischer quando affermava che ogni colta che le idee falliscono, gli uomini inventano le parole.
Esiste un grande impedimento alla cultura, alla conoscenza, al progresso: l’ambiguità delle parole.
Le parole hanno un certo peso solo se pronunciate al buio, nell’ oscurità.
Nuotiamo nelle parole ambigue che contrastano con la realtà, pronunciate per un certo “ ego “ , una certa convenienza.
Anche il mondo della cultura, della filosofia sociale, degli intellettuali, è contagiato dalla ambiguità della parola.
Ecco perché dobbiamo riflettere prima di parlare: una parola può aiutare ma anche ferire!
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