di Flora Gilda Pianta
Inedia.
Nel mare blu, sempre piatto,
dell’inedia
ti lasci trasportare
da un filo di refe
che ti avvolge e prende il sopravvento,
non facendoti più desiderare alcunché.
Così i giorni del calendario
passano lenti
e annacquati dalla stessa:
giorni tristi ed amari
che tuttavia ti cullano
e ti portano a riva
dove troverai, si spera,
un piccione viaggiatore
con uno scritto amico
che ti invoglia a vivere almeno
con un piede dentro la staffa
per desiderare qualcosa che
lasci il mordente
nel tuo cuore ricco di melanconia
e stucchevolmente ubriaco.
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