Tu, poeta
che temi il buio,
che della luce
hai bisogno ogn’ora,
fin dalle prime luci
della magica aurora
persino a notte fonda,
vuoi un lume acceso,
rifuggi l’oscurità,
allorché la tristezza t’inonda.
Vieni qui,
tra le mie braccia di cielo.
Lasciati cullare,
dalle ombre della sera
e aspetta insieme a me
l’apparir della luna,
sorniona e pallida
ma distante appena.
Legala al filo,
dell’amor sognato
e lasciati guidare
dal suo sguardo argentato.
T’insegnerò
ad amar la luna
come fosse sole,
come fosse aria,
come fosse vita.
Immagine tratta dal web
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