Incubo, cercando me (sedicesima parte) ⋆ lo scrigno di pandora

DI ROSY PENNELLI

Ogni giorno passava esasperatamente in fretta. Ogni giorno era già il giorno dopo e le mancava l’aria, era affannata dal non riuscire ad uscire fuori da quella routine del vivere sopravvivendo, ogni giorno i suoi piccoli erano più grandi e lei si sentiva bloccata in un corpo che sembrava non correre assieme a lei..

Appariva sempre anni più giovane di ciò che era in realtà.. andava per i trenta ma sembrava una giovane ventenne e ciò la irritava alquanto.
Ricordava come paradossalmente da ragazzina sembrasse sempre più grande di qualche anno.

Ricordava sempre il suo amore nato in una musica frastornante, fuori all’aria fresca dove poteva ascoltare il suono della voce e il rumore del cuore di loro due stretti, che batteva all’unisono, ma non ricordava quando quell’amore si fosse trasformato in dannazione, quando diventò impossibile da contenere nel suo petto, sembrava ci stesse stretto…

Sembrava traboccare di sentimento e si diffondeva poi nel corpo, le faceva male!
saliva e le inondava la mente, gli occhi che si colmavano, poi , si mutava in calde lacrime piene di perché.

Innumerevoli tentativi di cambiare il loro sentimento, impedito dalle famiglie con cattiveria e gelosia, portarono Greta e il suo uomo a vivere la loro storia nascondendosi, incontrandosi nei vicoli e amandosi nel segreto, consolandosi a vicenda di parole e promesse, di mai e poi mai, di baci e tocchi, odori e sapori che sarebbero poi stati dimenticati e cancellati dalla memoria di entrambi.

Ma quel mai arrivò con la rassegnazione delle menti e l’esaurimento delle forze, costretti a dividersi in un bagno di lacrime che Greta perdeva come fosse sangue dagli occhi, distruggendola completamente ignara che dentro di sé invece, qualcosa era pronto per crescere e poi vivere,
era gravida del suo uomo che senza coraggio e senza tener fede alle promesse, cedette rassegnato alle decisioni che gli erano state imposte, rassegnando anche Greta ad accettare che doveva imparare a dimenticarlo, doveva imparare a lasciarlo andare.