Mi ricordo quei Natali in Sicilia

DI FRANCO FRONZOLI

Vi spiego, per chi non ha la mia età, la bellezza di un Natale in Sicilia.

Ricordo Librizzi, provincia Messina, un bel paese sulla montagna che affaccia al mare.

Non erano i presepi o gli alberi i protagonisti, tanto che non ricordo se vi fossero, ma gli zampognari o in siciliano i ciaramiddari.

Gli andavamo incontro, noi ragazzi, sulla strada che portava a Patti Marina.

Loro, di norma in tre, avanzavano lentamente, con quella dolce armonia che nasceva dalla ciaramedda o meglio zampogna.

Li seguivamo fino alla Chiesa del paese, dove si fermavano suonando tutto il loro repertorio.

La Messa, a Natale, si celebrava a mezzanotte, una liturgia altamente religiosa.

Natale, allora, senza regali, non ve ne era bisogno, ci si divertiva con altro.

Anche il pranzo non era irrituale, ma normale, un poco migliore dei giorni normali.

Passare dalla piazza e guardare il riflesso del mare e luci colorate,  laggiù nella valle, era una delizia, un regalo della natura.

Era un Natale allegro, gioioso,  pieno di cose belle, di sentimenti e anche di cannoli, una delizia .

Era la semplicità la protagonista di quei tempi, la comunanza, il passeggio, ed un gioco qualsiasi, tra noi ragazzi, in quella piazza grande .

Non si pensi che fosse un Natale povero, anzi molto più ricco di quanto si possa pensare ; ricco di sentimenti, di rispetto , di educazione.

Era il mio Natale in Sicilia!

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