A proposito di moda…

DI ANTONIO MARTONE

 

Non voglio fare una classifica di stilisti; intendo soltanto parlare di un principio.
Io credo che non si possa produrre alcunché nel campo della cosiddetta moda che non sia intrinsecamente produzione di massa.

Una produzione di questo tipo però, evidentemente, dovrà raggiungere il maggior numero di persone e dovrà pertanto essere serializzata.

Mi chiedo allora: che c’entra con l’eleganza un oggetto pensato per essere posto in serie sul mercato e finalizzato spesso a creare “distinzioni” soltanto sulla base delle possibilità di poterlo finanziariamente acquisire, oppure no?

Rimango convinto che l’eleganza sia strettamente personale. Identifico molto rapidamente il livello del gusto di una persona a seconda della capacità di quest’ultima di comprendere la propria unicità e quella particolare eleganza che essa soltanto può indossare.

E, del resto, non può essere un caso che la grande maggioranza di coloro che “vestono firmato” appartengano a delle sotto-culture che sperano di compensare attraverso la firma, e dunque la distinzione socialmente riconosciuta, quel sentimento di inferiorità da cui spesso sono abitati.

Ho conosciuto persone che si dicevano pronte a guidare vere e proprie rivoluzioni. Mi è toccato sorridere, però, quando li ho visti crollare miseramente, quanto indecorosamente, davanti ai primi jeans firmati esposti in qualche vetrina.

 

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