Con un senso di peccato ammiro
l’andare veloce del tuo getto
da un sasso all’ altro
che scende sprizza e brilla
nel letto di granito cosparso
Acqua
ristoro di una terra assetata
rotoli e scrosci rumorosa
accolta nel fiume
tua dimora da millenni.
Benevola d’abbondanza
dove la tua culla è ancora vergine
forza distruttrice di vite e di campi.
dove la terra è abbattuta, percorsa e sottratta
all’andar delle cose .
T’ammiro con la colpa
di chi ora ti guarda d’amica
oltre la linea sottile
tra la grazia e la disgrazia
di chi ti incontra
nella furia degli eventi.
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