Albrecht Durer- San Gerolamo nel deserto

DI ROBERTO BUSEMBAI

San Gerolamo, Padre della Chiesa, nacque in Dalmazia intorno al 347 e non ancora trentenne si convertì, trascorse circa quattro anni come anacoreta nel deserto e quando rientrò dedicò tutta la vita alla traduzione delle Sacre Scritture.

Il grande Maestro Albrecht Durer gli fu molto grato di ciò e a lui dedicò moltissime delle sue opere sia in pittura che in disegno e incisioni di cui era un grandissimo esperto.

San Gerolamo nel deserto è un’incisione a bulino su carta effettuata dal Durer a Norimberga intorno al 1496, ovvero poco dopo dal ritorno da Venezia e si nota l’influenza di tale sosta dovuta al fatto che l’iconografia del santo non era molto usata nel Nord ma era invece in voga nella scuola veneziana.

Per la prima volta, in questa incisione, il Durer usa il monogramma che sarà, d’ora in poi, la sua firma e il suo simbolo su tutte le incisioni. La caratteristica principale di questo capolavoro è la forza ascetica che ha impresso nel santo.

Ha tolto la descrizione dei soliti attributi cardinalizi e il classico libro aperto, sostituendoli con un semplice e raffinato ciuffo d’erba, mentre non poteva mancare il simbolo primo di San Girolamo, il Leone ( animale che rimase fedele all’eremita in quanto questi gli aveva tolto una spina dalla zampa) del quale la folta criniera pare sia stata estratta da un doveroso studio del Maestro su antichi modelli di teste leonine.

La base rocciosa su cui si inginocchia il santo è pura simbologia di solitudine e da questa si aprono due strade, una pianeggiante che porta a un lontano castello sito ai margini di un lago, l’altra sale in un dirupo verso una nascosta chiesetta.

Da sottolineare le curvature che definiscono tutta la struttura del paesaggio che pare assumano, nelle figure che ne emergono, forme quasi umane tali da associarle in toto con la sofferta personalità del santo e riprendano, quasi somiglianti.

Alcune forme della veste o lo stesso braccio sinistro che è in pura sintonia con il ramo che sembra sbucare dal ceppo dell’albero di fronte a San Gerolamo, e in tutto questo sembrare e apparire è assolutamente voluto dal Durer per sensibilizzare ancora di più il sentimento ascetico e la devozione della figura del Santo.

E’ da sottolineare comunque quanto sia grande la mano di questo Maestro che con una semplice linea nera ha saputo rendere incisivo allo spettatore forse più che nel reale, e la maestria di saper inserire e non disperdere, la figura umana nel paesaggio tali da somigliarsi vicendevolmente.

Basta soffermarsi ancora un poco sulle rocce che non sono soltanto un semplice decoro paesaggistico ma assumono quasi forme diaboliche che opprimono il santo, le stesse tentazioni terrene da cui l’eremita sfuggiva.

Durer fu un grande maestro dell’arte grafica a tal punto che pure l’umanista Erasmo da Rotterdam arrivò a osannarlo tale da osservare che “l’artista tedesco ha superato persino il grande pittore classico Apelle”….

Immagine web: Albrecht Dure – San Gerolamo nel deserto ( incisione a bulino ) – Museo Albertina a Vienna

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