Solidarietà agli studenti che protestano, anche quando, per qualcuno, non avessero del tutto ragione sugli esami di maturità, ma sicuramente hanno tutto il diritto di manifestare per la morte del loro compagno in alternanza scuola lavoro o comunque si chiami, sempre sfruttamento gratis è oltre che sottrazione di tempo scolastico.
Non parlano affatto di sola maturità o seconda prova, parlano di una scuola alla deriva su tutti i suoi aspetti.
Hanno il diritto di lamentare un ascolto che non c’è stato da parte del Ministro Istruzione Bianchi e contestare la repressione con manganellate delle forze dell’ordine per le proteste pacifiche nelle grandi città. Bianchi e Lamorgese, due ministri tecnici, sono responsabili di quanto sta avvenendo. Il primo per l’opera di distruzione della scuola pubblica che non tiene conto del disagio di docenti, Ata, famiglie e studenti.
Un Ministro che inganna opinione pubblica e i sindacati (che nei loro vertici si fanno mentire) su tutti i dati reali, che risponde a fondazioni della Confindustria per una scuola sottoposta interamente all’economia neoliberista e la seconda perché non controlla Questori e Prefetti che preferiscono caricare studenti e lavoratori anziché fascisti che assaltano il sindacato.
Adesso basta, questi due Ministri devono andare a casa. Il Parlamento e le forze politiche di maggioranza non si voltino dall’altra parte se si parla di scuola. Questi ragazzi sono i nostri studenti, i nostri figli o nipoti, la speranza di un futuro migliore.
E, a proposito di quel futuro che li riguarderà presto, non dimentichiamo mai del principale disagio che non deriva solo dalla scuola o che può essere risolto con la sola scuola. Si tratta piuttosto di una oggettiva visione di un mondo da adulti che sanno già che sarà peggio di quello dei loro genitori a meno di una nuova consapevolezza di quello che accade, di iniziative concrete e di una svolta.
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