Avevo un cane…

DI MARIAESTER GRAZIANO

Avevo un cane.
Un cane aveva me.
Andavo a scuola a piedi e lui era lì con l’insolenza di chi non rassegna al non amore. Ho cercato di disimpegnarmi dai suoi occhi, dai suoi prodigi di malinconia e colore, dai suoi passi a rimorchio dei miei, dalla sua ombra in appoggio della mia.

L’ho chiamato Gesù.
Ho imparato il suo odore di terra e di pioggia che si fissa nella memoria come un’impronta sulla calce.
Ho imparato che ci sono molte cose che si possono scegliere nella vita, ma il cane non ti dà scelta.
Ho imparato che il nome non è importante se c’è un odore che ti dà una pelle.

Ho imparato che basta una pelle per farsi riconoscere senza carte di supporto.
Ho imparato che il mio cane sapeva rispondere ai miei perché ma non lo riteneva necessario più di quanto camminarmi vicino.
Ho imparato che quello bastava, un camminare raddoppiato. Ho imparato a sbagliare e a essere sempre perdonata.

Ho imparato che c’è qualcosa nella vita di scarto che ha un oltraggio seducente.
Ho imparato ad annusare tra i rifiuti il buono di riciclo.
Ho imparato che ci sono piccole gioie che sono francobolli, ti spediscono lontano.

Ho imparato che poco si ricorda della vita e che poco è necessario ricordarsi.

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