Camilla Lackberg, il figlio sbagliato

DI ELISABETTA FIORITTI

In questo romanzo ho ritrovato la Lackberg che mi piace. La regina del giallo, il giallo che amo. Quello di testa, degli enigmi da sciogliere, non grondante di sangue e raccapriccio.

Ritengo che un bravo scrittore non abbia bisogno di nascondersi dietro effetti speciali, in questo caso l’elemento morboso, e non per una ragione esclusivamente estetica. Anche se un po’ di buon gusto non guasta quando si scrive.

Comunque questo è un gran romanzo. Ha tutti gli elementi giusti, scorre come l’acqua, cominci a leggere e senti il bisogno di andare avanti. È adrenalinico e al contempo rassicurante, con scene piacevolissime di vita domestica e familiare.

Poi ho trovato tanto amore, tra le righe, compassione, senso di fragilità, domande senza risposta, dubbi di grande umanità. Un mettersi nei panni degli altri, dei più fragili, di chi ha sbagliato, dei cosiddetti mostri.

Per accorgersi, infine, che bene e male coabitano dentro l’uomo, ma che esiste sempre in noi la facoltà di scegliere da che parte stare ed è questo che fa la differenza. Anche nelle situazioni più difficili, nel caso del romanzo estreme, perfino paradossali.

Eppure la vita a volte è più paradossale della finzione. Lo consiglio senz’altro, buona lettura!

Immagine tratta dal web

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