Carne gonfiata

DI DANTE IAGROSSI

 

A molti capita di aver acquistato belle e floride bistecche, poi di cuocerle e vederle ridursi in breve tempo in modo considerevole.

Già dalla fine degli anni ’50, in mancanza di normative e informazioni specifiche, gli allevatori avevano notato che, somministrando ad animali farmaci di tipo ormonale, essi acquistavano in breve tempo un notevole aumento di peso.

Inizialmente le sostanze usate sono state soprattutto gli ormoni sessuali e le sostanze antitiroidee. Le prime, sia naturali che di sintesi, sono capaci di accelerare i processi anabolici degli animali, con un maggior sviluppo corporeo e quindi di peso, in tempi ridotti.

I residui però causano menomazioni all’apparato riproduttivo ed endocrino. Nella macellazione si osservavano lesioni nel corpo degli animali, come pure in bambini che ne mangiavano le carni.

I tireostatici, captato lo Iodio presente nel nostro organismo, gli impediscono di arrivare alla tiroide, inibendo la produzione di ormoni tiroidei. Da qui si produce una consistente ritenzione idrica, che causa rigonfiamento e quindi aumento di peso.

Per gli animali le conseguenze sono gravi: oltre ad avere una tiroide anche  il doppio del normale, se non macellati, vivrebbero di meno. Per le persone, non ci sono grossi pericoli, ma le carni cotte, perdono l’acqua in più e si riducono parecchio.

Già dai primi anni 60 fu proibito agli allevatori l’uso di tali sostanze, con pene severe, ma il loro utilizzo non finì del tutto, con l’introduzione di altre che rilasciavano pochi residui. In America le sostanze anabolizzanti sono consentite, ma iniettate in parti non macellate, ad es. sopra lo zoccolo.

Per evitare le sanzioni legislative, sono state preparate miscele di ormoni, con principi attivi molto bassi e residui assai ridotti, ma adesso ci sono tecniche raffinate per identificare anche piccolissime quantità di ormoni.

In particolare, i Beta agonisti sono farmaci ad azione antagonista dei recettori nella muscolatura liscia dei bronchi, che si rilassano e si dilatano. Nello stesso tempo però essi provocano anche aritmie cardiache e fibrillazione atriale, tremori e mal di testa. Lo sviluppo muscolare viene aumentato, con smaltimento dei grassi.

Quindi alcuni atleti ne fanno uso per migliorare le prestazioni sportive. Il consumo di carni con residui di tali sostanze è particolarmente pericoloso per i cardiopatici.
Soprattutto per bovini e suini, si usano ormoni della crescita specifici. Le mucche hanno un notevole aumento di latte, ma gli animali presentano aumento di mastiti ed altre lesioni, per cui bisogna ricorrere a più antibiotici.

Non ci sono comunque particolari residui di tali ormoni.
L’attuale normativa UE proibisce in modo netto l’uso di sostanze anabolizzanti per le loro gravi conseguenze non solo per i consumatori, ma anche per la salute stessa degli animali trattati.

Pure gli animali da allevamento sono esseri viventi, non certo “macchine” insensibili da sfruttamento, per cui vanno rispettati e fatti vivere in condizioni accettabili, mentre gli ormoni, a prescindere dai residui, non assicurano affatto questi loro fondamentali diritti.

(foto da Pixabay)

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