Cosa resterà

DI SIMONETTA PANUNZI

Ampie finestre
mietono l’aria,
è un fresco scompiglio
nell’ordine della sera.
Sul tavolo basso
fogli si rincorrono,
fluttuano sui libri chiusi.
Ne rubo uno al vento!
La mano si posa a trattenerlo
mentre l’altra veloce disegna parole.
È così che inizia la danza:
un pulpito improvvisato di
sorrisi complici,
Il mio si perde nel tuo.
Così come lo sguardo,
il lampo chiaro e veloce
di un’ultima carezza…
Cosa resterà
di noi?
Una coraggiosa folle
corsa contro il tempo,
un sorriso che non lascia scampo,
un respiro illimitato,
e nessuna promessa!

Resta
solo un foglio scritto
rubato
al vento!

immagine tratta dal web

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