Covid, l’Europa si prepara a un inverno difficile fra chiusure e coprifuoco

DI GIULIA AVATANEO

In altre parti di Parigi, gruppi di cittadini sono scesi in strada per opporsi alle restrizioni dettagliate nel pomeriggio dal primo ministro Jean Castex.

“Per un giro al massimo di un’ora, attività motoria, prendere una boccata d’aria o portare fuori il cane – aveva specificato il premier – sono consentiti gli spostamenti nel raggio di un chilometro intorno alla propria abitazione”. Chi viola le norme incorre in una sanzione da 135 euro.

Chiusura “morbida” in germania

In Germania la cancelliera Angela Merkel ha messo in guardia su una stagione fredda che si prospetta particolarmente difficile. Il Paese lunedì chiuderà una parte delle attività: bar, cinema, teatri e palestre per almeno quattro settimane. Per questi settori Berlino ha stanziato 10 miliardi di ristori.

Merkel ha detto che le misure sono necessarie perché i tre quarti delle infezioni in Germania non sono più tracciabili. “Se aspettiamo che le rianimazioni si riempiano sarà troppo tardi”, ha concluso.

Stato di emergenza in Spagna

Situazione ancor più difficile in Spagna, che ha superato le 35mila vittime e ha un posto in rianimazione su 4 impegnato da pazienti Covid.

Il parlamento spagnolo ha esteso lo stato di emergenza di altri sei mesi, consentendo così al governo di imporre misure come il coprifuoco notturno e permettere alle regioni di introdurre restrizioni ulteriori. Mentre il Paese iberico ha superato le 35mila vittime e un posto in rianimazione su 4 è impegnato da pazienti Covid.

Da domenica sarà vietato uscire tra le 11 di sera e le 6 del mattino.

Piano per i test in Italia

Il governo italiano punta sui medici di famiglia per ridurre la pressione sugli ospedali, sommersi da pazienti in attesa del tampone. D’ora in poi si potrà fare negli ambulatori o dal pediatra a un costo di 18 euro. Il decreto “ristori” ha stanziato 30 milioni per questo fronte, così importante in chiave di prevenzione. Al momento l’Italia può processare un massimo di 200mila tamponi al giorno, una quantità ben lontana dal mezzo milione almeno chiesto da alcuni esperti e virologi.

“I reparti di terapia intensiva non sono ancora saturi – ha detto ieri il commissario Domenico Arcuri – ma alcuni reparti di emergenza sì”.

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità