Domenico Carpagnano, Humanitas

DI ELISABETTA FIORITTI

Humanitas
Domenico Carpagnano
BertoniEditore

Il commissario Anselmi e i suoi baci Perugina. Il commissario e il suo micio Mollica. Le stradine suggestive di una Perugia descritta con l’affetto e il trasporto di chi la abita.

L’umanità profonda di un uomo all’apparenza burbero, solitario, schietto, ma al tempo stesso sensibile e onesto nei rapporti umani. Un pochino politicamente scorretto, forse, ma ci piace anche per questo. Tanti elementi racchiusi in un romanzo.

In quest’ultima indagine il nostro Anselmi si ritrova immerso in un puzzle davvero intricato, che sembra estremamente difficile da sciogliere. Una nave che soccorre i migranti, un cadavere, una lettera anonima.

E alcuni personaggi tutti ugualmente sospetti, che fanno parte di un microcosmo davvero unico. Strade che portano sempre allo stesso punto, così pare. Invece lui, il nostro investigatore e il suo immancabile assistente tuttofare Ricci, amico suo malgrado, riescono a districare questa matassa così ingarbugliata.

La spiegazione finale ricorda certe riunioni del mitico Nero Wolfe, dove il grande investigatore riusciva a smascherare con un inatteso colpo di scena l’assassino, non lasciando alcun dubbio nella mente del lettore.

Sullo stile dei grandi classici, un finale direi catartico, dove finalmente il lettore può tirare il fiato, sciogliere i dubbi, trovare risposte.
Un romanzo ben costruito, lo stile colto e piacevole, scorrevole, lieve.

Ho avuto il piacere di incontrare un amico, il nostro commissario con sangue pugliese nelle vene e ho gioito con lui per la piega gioiosa della sua vita sentimentale. Ma soprattutto ho ritrovato quella sua scanzonata umanità che avevo amato nelle storie precedenti.

Una splendida prefazione del bravo scrittore Enrico Luceri completa il romanzo, a guisa di un cammeo.
Consiglio caldamente di leggerlo!

Immagine tratta dal web

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