Eri vento e gocce d’azzurro

DI MASSIMO DE TOMMASO

Eri il sasso che volava
nelle noiose ore in cui
si giocava a campana
ma era anche l’unico modo,
per me, di nascondere le mani
che tremavano dalla voglia
di toccare la tua pelle.
Eri il vento che giocava
con le tue chiome,
mentre io guardavo il cielo,
per capire se tra un salto
e l’altro avevi rubato a lui
due gocce d’azzurro.
Eri il bacio che avevo a lungo
atteso nel breve rifugio
di un nostro posto segreto,
dove l’unico fruscio
era il nostro abbraccio
che sovrastava il silenzio.
Eri il sogno che non doveva
finire prima del risveglio
e tutte le lacrime che
non hai potuto asciugarmi,
quando sei partita, in fretta,
per quel viaggio, da cui
non sei più tornata.
Ora sei sempre vento
che mi porta il sapore del mare
di quell’ultima estate insieme
che sapeva di vita da scoprire
e sei due gocce d’azzurro
che continuano a sorridere
dentro il sasso lasciato
cadere sulla campana
di dieci caselle
in cui salta, a volte, il mio cuore.

Immagine tratta dal web

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità