Falce di luna

DI GIOVANNI DE LUCIA

Siamo io e te falce del cielo, falce del mio andare. Questo è l’ultimo bivacco, l’ultimo fuoco che per me danza, facendomi sprofondare in una tazza di tè rosso.

Falce, scherno, ghigno o semplicemente pudore per un ricordo di ragazzo, vecchio come la chiglia di questo legno. Canto il mio amore per le sue labbra rosa, per il suo profumo di mare, brezza, bonaccia e raffica per questo cuore, che urla al cielo ogni mio ricordo.

Cresci falce ad ogni respiro, fatti piena e colorati della luce dei suoi occhi. Fa che il cielo ed il mare si abbraccino e le sirene mi raccontino ancora una volta di quel giovane che tra la spuma, talvolta su lidi ghiaiosi, parla alle onde e bacia le conchiglie che conservano ancora il suono dei suoi ti amerò per sempre.

Falce, lama estrema taglia questo mio sogno per farne coriandoli, note di un unico colore, quello della sua vita.

Foto da Pinterest

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