Fernand Léger, l’acrobata e la sua compagna

DI ROBERTO BUSEMBAI

Nei primi anni artistici del Maestro pittore francese Fernand Lèger, le sue opere erano tutte concentrate sulla rappresentazione della scena urbana e industriale.

Era letteralmente affascinato dalle macchine, non bisogna dimenticare tuttavia che erano i primi anni del secolo 1900, la rivoluzione industriale era all’apice, nuove tecnologie e nuovi macchinari andavano trasformando totalmente il concetto di vita del mondo e un artista non poteva certo restare insensibile a queste trasformazioni.

Poi però dal 1930 il pittore si appassionò sempre più alla visione delle persone e soprattutto cercando di rappresentarle nelle loro più libere manifestazioni sorprese durante l’esecuzione dei loro passatempi o sport.

Entrarono a far parte delle sue tele attività come il nuoto, il ciclismo, lo stesso pic-nic, la musica e altre ancora, per l’artista queste manifestazioni altro non erano che la risposta tangibile al senso della libertà.

L’uomo in tali attività, siano sportive o soltanto di passatempo dimostrava e elargiva il suo bisogno effettivo di libertà personale, di contatto liberatorio con la natura delle cose.

Léger fu affascinato soprattutto dal mondo circense, un mondo che già da piccolo lo aveva rapito, quando compagnie circensi innalzavano quel maestoso tendone almeno una volta all’anno nella sua cittadina natale, Argentan, e dal dopoguerra in poi diverrà il suo tema preferito.

Da notare che il circo in quel periodo fu simbolo per quasi tutti gli artisti di uno spazio egualitario, un ambiente in cui le arti, la musica, la pittura, insomma la cultura in toto potevano essere ben apprezzate da un pubblico molto vasto , basti ricordare altri artisti famosi come del resto Pablo Picasso o Marc Chagall che affrontarono questa tematica in varie loro affascinanti opere.

In questa particolare di Léger vi è la raffigurazione di un acrobata impresso nel momento in cui tenta una pericolosa capriola, un volteggio in aria, mentre ha tra le mani un bellissimo fiore giallo.

Alla sua sinistra una donna, solitamente la compagna , bionda dai capelli lunghi, che sorregge una scala, mezzo del quale l’acrobata userà per scendere dai suoi volteggi.

Sullo sfondo svariate forme colorate a testimonianza dei colori che il circo stesso emana, e di cui è sempre ben fornito, ma il tocco per me assolutamente geniale dell’opera tutta è lo spettatore incuriosito, che non è un umano ma un animale un bellissimo gatto grigio seduto su una sedia che osserva le peripezie di quell’acrobata!

Léger con questi dipinti raggiunge l’apice dei suoi temi preferiti, le figure umane in movimento che rappresentano il dinamismo della vita moderna e le attività del tempo libero che possono anche essere come in questo caso attività lavorative.

In un saggio dell’artista, Léger descriveva così il circo:

“Quando entro in questo mondo sorprendente con i suoi abbaglianti riflettori e il piccolo acrobata che rischia la vita ogni sera, io sono rapito. Sono preso dalla strana architettura della tenda, dai pali colorati, dalle aste metalliche, e dalle corde che si intersecano tra loro ondeggiando.”

Immagine web: Fernand Léger – L’acrobata e la sua compagna

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