Film da vedere (o rivedere): ‘Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata. Con Alberto Sordi e Claudia Cardinale

di Luca Biscontini

Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata è un film del 1971 diretto da Luigi Zampa ed interpretato da Claudia Cardinale e Alberto Sordi. Il film è stato girato a Roma e in Australia a Brisbane, Broken Hill, Innisfail, Cairns, Sydney e nell’isola di Dunk Island nel mar dei Coralli.

Sceneggiato da Luigi Zampa e Rodolfo Sonego, con la fotografia di Aldo Tonti, il montaggio di Mario Morra, le scenografie di Flavio Mogherini, i costumi di Bruna Parmesan e le musiche di Piero Piccioni, Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata è interpretato da Claudia Cardinale, Alberto Sordi, Riccardo Garrone, Angelo Infanti, Tano Cimarosa, Corrado Olmi. Claudia Cardinale si aggiudicò un David di Donatello per la miglior attrice protagonista.

Trama
Amedeo Battipaglia, italiano ormai non più giovane emigrato in Australia, decide che è arrivato il momento di accasarsi e, ritenendo le australiane troppo emancipate per i suoi gusti, fa venire dall’Italia Carmela. Il fatto che lui non sia bello, anzi soffra di epilessia, e che lei non sia illibata, anzi sia un’ex prostituta, non impedisce ai due, dopo diverse vicissitudini, di convolare a felici nozze.

“Il film di Zampa non è soltanto divertente. Girato quasi tutto in Australia, fra autentici emigrati italiani, evoca un mondo che la nostalgia per la patria lontana, l’irrealtà dei paesaggi, la singolarità dei costumi, tingono di assurdo e dove tutto è possibile: anche la comica storia di Carmela ed Amedeo, dietro la quale si disegnano dolore e solitudine.

La maschera afflitta ed esilarante di Alberto Sordi, che fonde con molta ironia gli elementi tradizionali del suo personaggio e strizza l’occhio alla cara memoria di Stan Laurel, ha un’espressività eccezionale. E azzeccata è la scelta di Claudia Cardinale, sempre a suo agio nei ruoli che comportano toni bruschi e torvi, dove la bellezza si sposa alla fierezza”.
(Giovanni Grazzini, Corriere della Sera, 23 Dicembre 1971)

“Film divertente, ben dosato, attraversato da una vena di rassegnata malinconia che non si lascia addolcire dalle lusinghe della commedia degli errori (che peraltro scatta al momento giusto). […] ll documentario geografico e anche quello di costume (gli italiani d’Australia) è passato senza residui nel racconto […]. Si può essere stizziti per l’uso monotono che i produttori vanno facendo di Alberto Sordi. Ma dopo le prime scalpellate un po’ abitudinarie, il suo Amedeo viene fuori intero, umano, indimenticabile”.
(Luigi Pestelli, La Stampa, 24 Dicembre 1971).

“Perfetta sintesi di dramma e commedia che si regge in gran parte sulle spalle di Sordi ma che può vantare anche un eccezionale cast di caratteristi, sui quali svetta Garrone. Quasi interamente girato in Australia, ne restituisce il caldo, i paesaggi desertici ma soprattutto la disperazione dei tanti che vi cercavano fortuna e sovente vi trovavano solitudine e silicosi. La Cardinale è a suo agio, bella e risoluta, non risparmia né la lingua né il coltello per farsi valere. Si ride amaramente”.
(Il Ferrini, Davinotti.com, 3 Dicembre 2017)

Luca Biscontini per MondoSpettacolo

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