Gennaio, note sul diario

DI LUCIANA IBI

Gennaio, i suoi passi felpati dentro la brina, il Sole accecante, con poco calore, basso sull’orizzonte.
I giorni solitari e spogli, l’amore che non abita al primo piano… non mi va di rincorrerlo nè di stanarlo.

Le nostre spalle contro la parete, la conversazione lasciata alla musica, i tuoi occhi dello stesso colore del ghiaccio scuro e senza trasparenze.
La mia sottile insoddisfazione, il nervosismo sotto pelle, l’inchiostro che non trova il suo posto…il diavolo tra i capelli e la porta, una folata d’aria mentre esco.

La panchina nel parco, legno solitario che accoglie le mie lacrime…tempesta di Emozioni dentro al Cuore e poi, il furore abbandonato al vento.
Sotto le scarpe ho consumato il pomeriggio, oltre il parco le luci si accendono.
Che cosa cerco? Sempre le stesse cose : calore , colore, abbondanza, la mia Anima ricomposta!

Nella piazza un negozio di arance e misticanze.
Entro, gli occhi senza trucco, ancora velati dal sale, un sorriso di circostanza, la voce roca, la Cliente che si scherma con la sciarpa la bocca.
” No , non tema signora, non sono raffreddata nè malata, ho solo abbandonato sul prato malinconica tristezza”
Sul suo viso, mentre esce, un mezzo sorriso ( acido , devo dire…)
Allora rido, liberata mi nutro di aromi invernali, approdati qui dal Sole.
” Vorrei una cena colorata ”
La Commessa, con un sorriso, mette assieme carote, radicchio, sedano e, va bè, fuori stagione qualche pomodoro ; due rosse mele che indico con il dito, alcune arance profumate e, no, nient’altro…non mi tenta la frutta esotica.

Nel negozio accanto una baguette croccante, un piccolo vassoio di affettati misti, mozzarelline fresche e quella torta di mele così appetitosa…altro ?
“No grazie, devo tornare a piedi e il peso potrebbe diventare tanto”

Oltre i lampioni il crepuscolo ha acceso, fredde, le Stelle, uno spicchio di Luna non lascia aloni.
Nel Cuore è tornato prepotente l’ Amore.
Ritorno, sulla schiena il caldo sudore della fretta, le dita intirizzite dal freddo chiuse sulla borsa, i capelli scomposti da aliti di vento. Oltre le colline le montagne innevate sono un dipinto che la notte non ha ancora cancellato.

A casa finestre senza luce.
Solo dallo studio filtra il chiarore, rilasciando ombre in un angolo di giardino a riposo.
Entro. La musica ripete le note di una canzone, sempre la stessa, ma il mio Cuore trabocca di nuove Emozioni, l’umore è cambiato e non fa più a pugni con la delusione.

Preparo le verdure nelle ciotole, su un vassoio dispongo affettato e mozzarelle, sul tavolo una tovaglia di lino stropicciata, non l’ho stirata così faccio un nodo ai quattro angoli…piatti e bicchieri spaiati e l’effetto è assicurato.
Velocemente cambio abito.

Una lunga gonna nera, una maglia oversize, un filo di trucco, due gocce d’olio d’argan sulle dita, passate velocemente tra i capelli.
Un unico dubbio mi frulla in testa ” Basterà a demolire la lontananza? ”

Busso alla porta e non entro. La musica si abbassa di tono. Non aspetto. Ho gia’ speso tutte le superflue parole.
Dò le spalle alla tua uscita, sul tavolo niente fiori ma , salvia e rosmarino in un bicchiere, note verdi e profumate che l’inverno ha risparmiato.
Avverto la tua silenziosa presenza, ancora un po’ stizzosa : “C’è di scena l’Estate stasera a tavola? ”
Piccata la mia voce ti raggiunge:” Bè ,non ti ho mai preso per la gola, sei tu che ami cucinare”

Allora, con un gesto lento, sfili le mani dalle tasche, sollevi un sopracciglio, ti avvicini ai miei capelli, inspiri: ” Pace?” Chiedi.
Il mio sguardo di velluto ti percorre, ma non parlo…solo, afferro le tue mani e le avvicino al viso, in quella coppa calda abbandono il mio sorriso…

©® Copyright foto di Luciana Ibi

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