Un excursus , tra leggenda e realtà ci porta ad esaminare una vicenda che è in sintonia con il “ cannibalismo “ .
Giorgio Orsolano ( San Giorgio Canavese , 3 giugno 1803 – 17 marzo 1835 ) , è stato uno dei più feroci serial killer .
La storia , i documenti e gli scritti riportano che Giorgio Orsolano , aveva un lugubre soprannome : “ La iena di San Giorgio “ .
Già da bambino aveva una inclinazione al delinquere , e la prima “ bravata “ fu rubare delle candele in Chiesa .
Un poco più grandicello , tentò di stuprare una la sedicenne Teresa Pignocco , che tenne segregata a casa sua per sei giorni .
Per il furto e il tentativo di stupro venne condannato ad otto anni di carcere severo .
Ci troviamo nel 1823 .
Uscì dal carcere il 13 dicembre 1831 , per fine pena , anche se in aggiunga il magistrato di sorveglianza ritenne che si comportò bene e quindi aggiunse la “ buona condotta “ .
In seguito si sposò con Domenica Nigra ; da lei ebbe una figlia , Margherita nata il 7 luglio 1933 .
Un anno dopo regolarizzarono il matrimonio . Giorgio Orsolano , aprì una bottega di “ ritagliato re e salsicciaio “ .
Il 14 febbraio , uccise Caterina Scavarda di anni 10 , gettando i resti nella compagnia di San Giorgio ; il 24 giugno uccise Caterina Givogre , dopo averla stuprata e decapitata ; i resti vennero gettati nelle acque del Piatonia .
Il 3 marzo 1835 altra vittima con le stesse modalità , Francesca Tonso di 14 anni .
Vi furono altri 6 omicidi tutti con la solita sistematica tecnica , compreso lo stupro .
Ma la leggenda narra che Giorgio Orsolano , la “ Iena di San Giorgio , con la carne delle vittime , confezionasse delle salumi che veniva utilizzata anche nel “ teatro dei burattini “ .
Le indagini portarono alla sua identificazione come autore di tutti i crimini , per altro più di quelli descritti .
Nel marzo 1835 , ritenuto colpevole di diversi crimini , anche di cannibalismo , venne impiccato .
La storia è vera con qualche sfumatura di “ leggenda “ .
Immagine tratta dal web
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