Gli abbracci, quelli veri

DI CARLO MINGIARDI

Il gesto più semplice è quello di mettersi senza veli di fronte al mondo intero.
La cosa che più ci spaventa però, è quella di mettere in mostra la nostra verità, l’essenza della nostra anima.

Abbiamo paura di parlare una lingua troppo diversa dagli altri, temiamo il fraintendimento e nascondiamo abilmente le nostre fragilità per evitare di finire in pasto a l’osservatore più acuto.

Ci nascondiamo… sì, ci nascondiamo dietro a un virtuale scudo perché ci manca la forza di essere noi stessi con tutto il bagaglio di difetti e sovrastrutture.

Non riusciamo quasi mai a tollerare i nostri numerosi limiti, non riusciamo a capirli, li rifiutiamo invece di modificarli in energia pura.

Tutta questa premessa per dire che voglio rimanere una persona semplice, che come buona compagna porta nel suo tascapane chili di umiltà.
Mi piacciono i senza meta, quelli che trovi agli angoli delle strade a chiedere elemosina, gli lascio sempre qualcosa perché sono più sfortunati di me.

Adoro chi sa ascoltare, sono le persone migliori che esistono.
Mi piace sentire il vento sulla faccia nelle giornate grigie invernali, ho la sensazione che quel contatto riesca a caricare i neuroni di energia positiva.
Mi piacciono gli odori, i sapori, cerco di decifrarne l’essenza.

Mi piacciono gli abbracci, quelli veri.
In quel semplice gesto c’è tutto: verità, delicatezza, sentimento… c’è amore.

Immagine tratta dal web

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