Hotel Fortuna, Chioggia (seconda parte)

DI LUCIANA IBI

Scroscio di pioggia sui vetri, nella stanza un chiarore grigio :”Che succede ?” dico.
Tu, pacatamente, seduto sul letto rispondi: “Questa notte è toccato a me guardarti dormire, l’uragano mi ha tenuto sveglio”.

Qualcosa nella tua voce mi mette all’ erta.
Ti guardo. Mutevoli, i tuoi occhi cangianti hanno lo stesso colore del mare in tempesta.
Ti conosco, sei nato sotto il segno dei Gemelli e, stamane, è ricomparso il tuo lato in ombra.
Mi rifiuto di lasciarmi contagiare.

Entro in bagno, una doccia veloce, spazzolino da denti e dentifricio, solo un velo di crema sul viso e, me ne frego se i segni del tempo sono visibili . Scuoto la testa, passo le dita tra l’intrico dei capelli, tanto non riesco a domarli, sono arruffati e selvaggi ma, qui va bene così.

Indosso jeans e maglietta, un fuggevole sguardo allo specchio e…” Io scendo per colazione” ti dico.
Dal bagno rispondi :” Aspettami”.

Silenziosi, scendiamo. Ti servi di caffè doppio e vai al tavolo, io mi attardo al buffet.Sul piatto fette biscottate, marmellata, brioche… per due. Poi un altro giro per yogurt, succo d’arancia, due fette di torta. Spalmo le fette di marmellata, te le metto davanti e, parlo, parlo, parlo… dei nostri figli, dei nipotini, di quanto tutti loro mi manchino, di aneddoti sugli amici, della tua mostra d’arte e del suo successo…

Il vortice di quel che sono ti cattura ed ecco, ad un tratto, la dolcezza nutrita da zuccheri, ti ricompare nello sguardo.
Ci attardiamo un po’, poi ti alzi.
” Dai prendiamo l’auto e visitiamo Chioggia, ha smesso di piovere e il centro sarà bello come sempre” ed hai ragione.
E’ incantevole come lo ricordo.

Passeggiamo. Io scatto foto, tu cerchi scorci per l’ispirazione. Su un ponticello catturo immagini :” E’ davvero una piccola Venezia” ti dico, mentre resti indietro . Mi giro, sei lì, appoggiato al parapetto, braccia incrociate e mi aspetti… noto solo ora che indossi la stessa mia bandiera, jeans e maglietta nera.
Simbiosi di due Cuori.
” Hei, bell’uomo, mettiti in posa, ho bisogno di scatti per i ricordi !” I passanti, guardandoci, sorridono.

Passa il tempo, esce il sole, sull’acqua vele chiuse e barche a riposo, alle finestre panni stesi.
Dentro sento il cuore correre e inondarmi di rossa Passione, per te, per questo luogo, per la Vita, meravigliosa come un sortilegio vibrante nel canto…
Tu, guardando l’ora mi dici : “Abbiamo saltato il pranzo, hai appetito? ”
“Sei matto? Con tutti quei dolci in corpo? No davvero ” rispondo ridendo.
” Allora ti porto dove le vele bianche prendono il mare”… e mi conduci all’auto.

Una breve corsa ed ecco ” la Diga”. Lo chiamano così qui, quel bellissimo corridoio tra i massi di marmo che si inoltra nel mare aperto.
” Prendi un tavolo in terrazzo – mi esorti – io torno con le bibite”
Il Sole e’ calore avvolgente, la brezza increspa Onde e non so più dove sia il mare e dove inizi l’Orizzonte.
Ritorni, tra le mani la Coca Cola e una birra.
Ti guardo, un sopracciglio alzato, so che sei astemio da tanto. Sorridi…soltanto.

Io, guardandomi in giro, ti faccio notare che non ci sono barche a veleggiare. Bevo con gusto la birra, la sento scendere, piegarmi le gambe. Improvvisamente muta ti guardo.
” Donna di poca fede, ecco la vela bianca” prendendomi per il mento mi giri. Trattengo il respiro…poi : ” Ti adoro, uomo”.
La tua risata, così bella, sincera e, la tua voce , un po’ ironica, un po’ carezzevole: ” E’ per sentirmi dire questo che ti ho preso la birra belessa !”

Che mai potrei rispondere? Mi conosci, non siamo più ragazzi, ne abbiamo affrontato tante, abbiamo pianto, a volte gridato…a due passi da un precipizio senza fondo ci siamo fermati perché o si salta insieme o ci si riprende per mano…allora che facciamo?Camminiamo un po’ su questa passerella, lasciamoci avvolgere dal blu, dall’oro di questo Sole e non chiediamoci ” Per quanto ancora? “

Semplicemente Viviamo, amore mio.
Ed ora metto giù la penna, mi preparo per la cena e, lentamente mi lascio condurre verso il silenzio della notte…tu, non temere, ragazzo dai capelli d’argento, la mia voce non ti lascerà dormire finché non la zitterai con un bacio…

Ed ora, giù il sipario su di noi e, a domani, sperando che la penna abbia ancora l’inchiostro…

©® Copyright foto di Luciana Ibi

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