Hotel Fortuna, rosso come l’ultimo tramonto (quarta parte)

DI LUCIANA IBI

Sono qui, seduta sul letto, due cuscini dietro la schiena, la penna in mano, sulle ginocchia rialzate il quaderno illuminato dalla lampada da lettura. La valigia bianca in un angolo ancora da aprire.

Tu, al mio fianco, già dormi sereno.
In lontananza non odo lo sciabordio delle onde, ma lo stormire leggero dell’acero in giardino.
Corre veloce la penna a macchiare d’inchiostro questo foglio bianco, dall’auricolare si diffonde la musica, la nostra, mi fa rivivere la bellezza di quest’ultimo giorno e la sua sorpresa…

L’alba opalescente ammirata dal terrazzo mentre tutto è ancora silenzio, i miei pensieri, lasciati liberi di spaziare tra striature di sole e volo lento di gabbiani… il tuo richiamo, ripetuto a voce bassa : ” Vieni qui, hai la pelle d’oca, ti riscaldo ”
“Alzati pigrone, devo riporre le cose in valigia” e mi metto a raccoglierle.

Poi, l’ultima doccia, tu che traffichi con i vestiti…
Svogliatamente mi vesto, bermuda e maglietta, sabot ai piedi.
Tu, il bell’uomo di sempre , vestito di lino.
Scendiamo, un po’ silenziosi, per l’ultima colazione all’hotel Fortuna.

Il nostro tavolo con la tovaglia rosa, ingombrato con poche cose. Così ti alzi e torni al buffet, un misterioso sorriso ti spunta sulle labbra : ” Non c’è ragione di mangiare poco, togli quel velo di tristezza dagli occhi ! ”
Poi, regoliamo il conto, ringraziamo per il meraviglioso soggiorno, ritorneremo certamente… tu esci a prendere l’auto, io saluto cortesemente ed esco con la valigia, la sistemo nel bagagliaio.

” Sali – mi dici – io entro a prendere il resto e saluto ”
Ti attardi un po’, poi armeggi e sistemi tutto dietro.
” Vorrei salutare il mare ” ti dico.
” Certamente” rispondi. Duecento metri e raggiungi il nostro bagno , parcheggi nel posto che abbiamo sempre occupato.

Nello scendere prendi il borsone con gli asciugamani : ” Ci fermiamo fino a sera, quando potrò svelarti la sorpresa ” . Ti butto le braccia al collo, irruenta, quasi ti faccio cadere : ” Hei , belessa , vuoi uccidermi? ” Ridi. Ad un tratto mi fermo : ” Non ho indossato il costume ” ti dico.

Tu togli dall’asciugamano quello che avevi nascosto e che non ho mai indossato perché un po’ demodé, poi mi spingi dentro all’antibagno : ” Fai presto , io tengo chiusa la porta”
” Pazzo uomo, tu sì che sai fare sorprese ! ” La mia risata ti insegue dietro la porta.

Così, sotto un sole ancora caldo, l’ultimo giorno passa lento. Tu sonnecchi un po’ sul lettino, io scendo a riva per passeggiare.
Respiro a fondo, faccio scorta di nebulizzato sale, di questo intenso indaco, di calore, di schiumoso rumore ripetuto all’ infinito.

Penso… a questo nostro vagare continuo alla ricerca l’uno dell’altra, alla nostra intesa, alla lontananza che a volte ci coglie e che poi, con fatica, cancelliamo….quello che e’ certo e’ che non c’è stata noia nel nostro rapporto.

Le liti sono servite a fare pace, le fughe a rincorrere le nostre mani.
” Mi manchi – ti ripeto spesso – quando chiuso nel tuo studio mi tradisci con l’arte.”
” Mi manchi – rispondi – quando la fantasia dei tuoi sogni ti spinge lontano e crei in casa il vuoto ”

Ritorno all’ ombrellone, ho l’intenso bisogno di un bacio.
Lo sai, siamo pazzi, non ci siamo mai vergognati di amarci. Adoro parlare con te, qui, sotto il sole, senza pensieri, lasciando da parte tormenti, difficoltà, dolori…

Facciamo uno spuntino nel chiosco, inavvertitamente mi rovesci la coca cola sulle bermuda …nessuna stizza da parte mia : ” Guarda, la macchia e’ una carta geografica “.
Le tue scuse sono una carezza.

Lento il sole cala, raccogliamo le nostre cose, un ragazzo color cioccolato, passando, ci dice che la nostra complicità e’ bella a vedersi, tu contratti un po’ e mi doni un braccialetto d’argento.
” E’ questa la sorpresa ? ” ti chiedo
” No – rispondi – ora andiamo, l’ora e’ vicina ”
Lasciamo il mare, Sottomarina, Chioggia…

Su uno spiazzo della laguna ti fermi, il sole e’ basso, dorato nello specchio d’acqua salmastra.
Sintonizzi la radio, apri le porte, mi fai scendere
” Ora guarda , ecco il tramonto che hai chiesto di poter vedere ogni sera a cena .”

…. e’ tutto Rosso il Sentimento che sento esplodere dentro, mentre dall’ auto mi raggiunge la musica che per me hai scelto….

©® Copyright foto di Luciana Ibi

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